a href="https://vivicentro.it/cronaca/" target="_blank" rel="noopener">CRONACA – La diffusione del batterio Xylella fastidiosa sta causando problemi nella regione Puglia. Dopo aver fatto registrare un calo, si è ripresentata con forza e va contenuta.
La Xylella fastidiosa fa nuovamente capolino in Puglia
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In breve:
La Puglia combatte l’avanzata della Xylella fastidiosa, che torna a destare preoccupazione dopo la scoperta di nuovi casi di diffusione del batterio. È necessario agire subito per contenere l’avanzata del patogeno killer.
Xylella torna a minacciare gli ulivi in Puglia
La situazione:
Dove si sta muovendo la Xylella
Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio fito-sanitario della Regione Puglia, aggiornato al 23 giugno, ci sono 19 Comuni tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, dove si segnala almeno un ulivo toccato dal contagio.
In questi comuni è obbligatoria l’esecuzione del secondo trattamento insetticida entro il 10 luglio.
Oltre ad alcuni di quelli già indicati, si tratta di Cisternino, Conversano, Crispiano, Noci, Mola di Bari, Monopoli, Mottola, Martina Franca, Massafra, Statte, Fasano. E poi Ostuni, Polignano a mare, Putignano, Locorotondo fino ad arrivare alle città: Taranto.
Come si vede dalla mappa di seguito, il patogeno si sta quindi muovendo verso zone prima non toccate dalla sua presenza.
Mappa zone infette dalla Xylella in Puglia – Fonte: Regione Puglia
La Regione Puglia si sta impegnando nel contrastare l’avanzata della Xylella fastidiosa attraverso diverse azioni, come la pubblicazione del Piano d’azione per il contrasto alla diffusione del batterio e l’utilizzo del sito dell’Osservatorio e di un portale dedicato per aggiornamenti sul contrasto alla diffusione.
Inoltre, sono necessarie azioni dirette per intervenire sul problema specifico, dato che il batterio sta avanzando verso la provincia di Foggia.
Che cosa è la sputacchina
La sputacchina è l’insetto vettore della Xylella fastidiosa e si sposta nutrendosi da pianta infetta, rimanendo infetta per tutta la sua vita. In una stagione, è in grado di percorrere circa 400 metri con i propri arti posteriori.
Per arrestare l’avanzata del batterio, è necessario sterilizzare il territorio dai vettori della Xylella, soprattutto i tratti pubblici, attraverso pratiche fitosanitarie obbligatorie sulle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, aree demaniali.
Cos’è la Xylella e quali danni ha già creato
Il batterio della Xylella è arrivato probabilmente nel 2008 in Italia attraverso un insetto ospitato da una piantina di caffè, in arrivo dal Costa Rica. Ma si notò la sua presenza solo cinque anni più tardi a causa del disseccamento rapido, una patologia degli ulivi che prima li rende sterili e poi li uccide.
Nel 2020 i danni economici in Puglia derivanti dalla diffusione della Xylella e l’abbattimento conseguente di ulivi, con tutto ciò che ne consegue per la produzione agricola della zona, sono stati quantificati in circa 1,6 miliardi di euro.
Una nanotecnologia per combattere la Xylella
L’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ Chieti – Pescara ha presentato i risultati della ricerca su un nano materiale chiamato Argirium SUNc che sarebbe efficace contro molti patogeni batterici e fungini, con riscontri positivi anche nel contrasto alla Xylella. Secondo Luca Scotti, a capo dell’equipe di ricercatori:
“Possiamo ritenere a ragione che da oggi la Xylella, questa patologia che tanto preoccupa i coltivatori dell’ulivo, sia trattabile efficacemente e che ‘Argirium SUNc’ possa offrire una reale e concreta soluzione al problema”.
Il nuovo composito è frutto di cinque anni di sperimentazione, controlli sull’efficacia e sulla tossicità e gli effetti collaterali. Si tratta di una prospettiva interessante, come quella della vespa addestrata, per affrontare il problema della diffusione della Xylella, insieme a prevenzione, innovazione e biotecnologie.