La storia infinita dei vitalizi, sembra non dover avere mai fine, si trascina da anni, senza che abbia mai avuto una soddisfacente soluzione.
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a un approfondito studio eseguito da alcuni tecnici di Palazzo Madama, si è appreso che, sospendere i vitalizi ai parlamentari, avrebbe costi talmente alti, che sarebbe preferibile lasciarli in vita.
Si parla di una spesa superiore ai 150 milioni di euro, costo totale per le 2 Camere, a fronte dei 30 attualmente corrisposti.
A questo già esoso esborso, bisognerebbe aggiungere anche la restituzione delle tasse pagate dai parlamentari tra il 1993 ed il 2011, quando fu vietato di portare in detrazione i contributi versati.
Questi, emolumenti, furono considerati alla stregua di premi assicurativi, quindi soggetti a tassazione.
Dal 2012, dopo la riforma Fornero, con il passaggio al sistema contributivo, essendo stato equiparato il lavoro dell’onorevole a quello del dipendente pubblico, quelle tasse non furono più dovute, quindi andrebbero per la transitiva restituite al mittente.
Questo è il motivo per cui converrebbe, sempre secondo il parere degli esperti, lasciare le cose come stanno, visto che la pezza sarebbe più piccola del buco che si andrebbe a coprire.
Per farla breve, la volontà del Movimento 5 Stelle di estinguere i vitalizi, cozza contro un muro di numeri, sembra impossibile frantumare le priorità acquisite dalle migliaia di parlamentari, in tanti anni di “praticantato”.
Solo che i problemi da risolvere sono ben altri, si dovrebbero attuare tutte le misure necessarie per ridurre drasticamente gli sprechi, dove ci sono i finanziamenti pubblici, ci sono gli illeciti.
Nessuna amministrazione ne è esclusa, sarà una battaglia dura, si spera sempre che possa dare i frutti sperati.
Salvini e Di Maio, saranno giovani, non molto esperti, in ogni caso bisogna giocare con queste carte, quelle precedenti hanno già lasciato un brutto ricordo.
Lo Piano – Saint Red
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