La sosta fa bene: i numeri fanno sorridere Sarri
E
’ in cantiere da anni l’idea di restituire lustro e prestigio alla nazionale italiana, ma ogni qualvolta i tifosi s’avvicinano all’altro azzurro hanno un buon motivo per distaccarsene ancora. Come si fa, penseranno in molti, a godere di una partita dell’Italia se la stessa costringe il campionato atteso tre mesi a fermarsi proprio sul più bello? La sosta per le nazionali è un’interminabile attesa che provoca in molti senso d’abbandono e smarrimento. È l’interruzione sulla scena chiave del telefilm preferito, il traffico che s’incrocia in autostrada quando tutto sembrava andar liscio, la pioggia che bagna l’estate che aspettavi da tempo.
DIVERSIVO. Scherzi a parte, munitosi di sana pazienza e lecita comprensione, convinto che sì, la sosta per le nazionali sia cosa buona e giusta per permettere all’Italia – spesso rivoluzionata – di (ri)assestarsi in vista delle prossime qualificazioni di turno, s’accontentasse ogni tifoso – che pur sempre qualcosa dovrà inventarsi da fare – di spulciare tra le statistiche degli ultimi nove anni, di leggere (senza smarrirsi) tra le righe dell’abisso “prima-dopo” la sosta, di studiare i risultati e di farsi forza o gonfiare il petto a seconda delle circostanze. E dei numeri. Che sono incoraggianti: da quando è tornato in Serie A, ovvero dalla stagione 2007/08, il Napoli ha ottenuto cinque vittorie, due pareggi e due sconfitte nell’immediata ripresa di campionato successiva agli impegni delle nazionali. In una classifica virtuale, dei 27 punti a disposizione il Napoli ne ha collezionati 17, ovvero la media di (quasi) 1.6 a partita con 17 gol fatti e 12 subiti. In un ipotetico campionato, sarebbe qualificazione sicura in Europa League. Con un protagonista su tutti: Marek Hamsik, andato a segno ben quattro volte. Il suo primato non è casuale dato che lo slovacco è l’unico superstite dal 2007 ad oggi.
PRECEDENTI. Il primo sorriso arriva al San Paolo alla terza giornata dopo il ritorno in Serie A. Il Napoli batte 2-0 la Sampdoria grazie alle reti di Zalayeta ed Hamsik, al battesimo assoluto del gol. Solo un assist di spalla per Lavezzi, che allora aveva ancora i capelli lunghi ed un po’ di pancetta. Due settimane prima era stato lui protagonista assoluto ad Udine, autore di gol ed assist nello storico 5-0 del Friuli. Un anno dopo, alla seconda giornata, dopo il pari di prestigio all’Olimpico sulla Roma, il Napoli supera 2-1 la Fiorentina a Fuorigrotta con reti di Hamsik e Maggio (per i viola andò in gol Mutu). L’esterno vicentino, oggi ai margini della squadra, è il fiore all’occhiello della precedente campagna estiva ed è costato poco meno di dieci milioni dalla Sampdoria. È infelice, nella stagione 2009/10, la ripresa del campionato dopo la sosta: il Napoli di Quagliarella e Cigarini, che aveva battuto 3- 1 il Livorno al debutto, crolla al Ferraris 4-1 contro il Genoa. Vano l’iniziale gol del solito Hamsik, al quale rispondono, in serie, Floccari, Mesto, Crespo e Kharja.
DA QUAGLIARELLA A CAVANI. L’annata 2010/11, quella successiva all’estate choc col tradimento di Quagliarella alla Juventus (col senno di poi…), il Napoli abbraccia un nuovo bomber che ha il volto pulito e il fisico asciutto. Cavani segna all’esordio con la Fiorentina e replica anche al San Paolo dopo la sosta. Peccato che il Bari rovini la festa pareggiando in extremis con Castillo (2-2) un minuto dopo il precedente gol di Cannavaro. Nella stagione 2011/12 salta la prima giornata per uno sciopero dell’AIC, così la sosta per le nazionali passa quasi inosservata e il debutto del Napoli – e del neo acquisto Inler, ma anche dei flop Santana e Donadel – coincide con la trasferta di Cesena del 10 settembre 2011. Al Manuzzi è show azzurro con gol di Lavezzi, Campagnaro e, ovviamente, Hamsik. L’anno successivo, orfano di Lavezzi appena ceduto al Psg per quasi 30 milioni di euro, la squadra di Mazzarri batte 2-1 la Fiorentina all’esordio e poi replica dopo le nazionali col Parma: al San Paolo finisce 3-1 con gioia grande per il primo gol in maglia azzurra del ventunenne Insigne, reduce dalla bella stagione di Pescara.
DA BENITEZ A SARRI. È felice anche l’esordio del nuovo corso targato Benitez, Higuain, Reina, Albiol, Callejon. Il Napoli più internazionale della storia batte 4-2 il Chievo all’esordio e, dopo lo stop, supera 2-0 l’Atalanta in casa col San Paolo che urla di gioia per le reti di Higuain e Callejon. Unico neo di una serata magica: la maglia camouflage. Quella da militare, per intenderci. È invece “jeans” il colore della divisa che il Napoli indossa nel pomeriggio dopo la ripresa, stagione 2014/15, che coincide col clamoroso ko interno col Chievo. Maxi Lopez fredda Rafael, Bardi ipnotizza Higuain dal dischetto ed il Napoli – ancora scosso per l’eliminazione dalla Champions contro l’Athletic – riabbraccia il San Paolo con una sconfitta inaspettata. È quella l’ultima delusione: lo scorso anno fu 2- 2 ad Empoli con Sarri in panchina. Eurogol di Insigne, poi Allan su assist di Gabbiadini. Ora il Palermo, il Barbera, ancora Sarri, Milik. E una nuova “ripresa dopo la sosta” da raccontare.
Fonte: Il Roma.
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