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Castellammare di Stabia

La rosa ristretta ha pesato sullo scudetto: il timore è che Sarri possa lasciare

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La Gazzetta dello Sport scrive sulla sconfitta del Napoli a Firenze: “Dall’euforia e i gavettoni nello spogliatoio di casa Juve dopo l’impresa e il sogno scudetto che si alzava come un arcobaleno all’orizzonte, alla partita-incubo di Firenze. Ed è scesa la notte. Tutto buio, all’improvviso. Con dei colpi di teatro degni di Shakespeare. L’eroe che dal punto più luminoso del palco finisce nella polvere, quel Koulibaly che a Torino riaccende all’ultimo respiro più di una speranza e che qui al primo intervento lascia i compagni in dieci. La Fiorentina che al Comunale non fa vincere gli azzurri dal 2009, che ha giocato una partita quasi perfetta, ordinata ed efficace (con l’ausilio dell’uomo in più, ovvio) come non le capita spesso. Tutto, involontariamente, a dispetto dei sogni del Napoli. Lassù qualcuno non li ama. Nel senso del cielo eh, non di poteri più terreni. Ma quaggiù sì: commoventi gli oltre cinquemila tifosi che alla fine hanno applaudito la loro squadra e consolato gli eroi che fino all’ultimo hanno provato a scalfire il cannibalismo della Juventus. Più vicini di così non ci erano mai andati. Tanto di cappello a quello che hanno mostrato Sarri e il suo Napoli, il meglio gioco che c’è, spettacolare e vincente, con l’unico difetto degli stessi interpreti. La rosa corta alla fine ha pesato. Come si è visto qui a Firenze. Ora il Napoli ha comunque il dovere di crederci fino in fondo, di non mollare, soprattutto per i sui tifosi. Ma il timore della città non è più l’adesso, è il domani. E’ il timore che la squadra si sfaldi, tra giocatori che se ne andranno e tecnico che non ha ancora firmato”


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