Due commi nel “collegato” alla Finanziaria in discussione alla Regione, potrebbero privatizzare nel giro di poche settimane gli aeroporti siciliani.
Una norma inserita in uno dei quattro disegni di legge ‘collegati’ alla finanziaria prevede la dismissione delle quote pubbliche nelle società di gestione degli aeroporti siciliani. La norma, scritta dal governo, non è ancora stata esaminata dalla commissione Bilancio dell’Ars ma già suscita polemiche. Contrari i 5 stelle ma anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. La norma prevede il taglio dei trasferimenti pubblici per chi non si adeguerà nel giro di 90 giorni da quando sarà pubblicata in Gazzetta se mai verrà approvata. Dubbi di incostituzionalità aleggiano.
A svelare il contenuto del testo, pieno di rimandi a leggi e commi precedenti, è la deputata grillina Stefania Campo: “Il Movimento 5Stelle all’Ars contro la privatizzazione degli aeroporti siciliani, nascosta tra le pieghe dell’articolo 8 di uno dei quattro collegati alla Finanziaria – scrive Campo – quello in materia di personale, di enti locali e altre disposizioni. Il rischio che questa disposizione venga inserita tra gli emendamenti al testo definitivo che si appresta a sbarcare in aula a Sala d’Ercole è altissimo”.
La deputata spiega che l’articolo prevede la dismissione delle partecipazioni pubbliche degli enti locali in società di gestione aeroportuali “L’intento – aggiunge – in verità sembra essere un altro, decisamente più subdolo, ovvero quello di avviare la privatizzazione dell’intero sistema aeroportuale siciliano, vendendo le quote detenute dagli enti pubblici, per pochi spiccioli che non servirebbero nemmeno a risanare i bilanci”.
Svendita, perché nel terzo comma di questo articolo il governo regionale concede appena 90 giorni di tempo agli enti locali per disfarsi delle quote, pena una riduzione del 10 per cento dei trasferimenti correnti in favore delle amministrazioni inadempienti.
Il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, aveva già manifestato tale programma già ad ottobre 2018, quando si era recato a Bruxelles ove aveva dichiarato in una nota che i temi affrontati con Antonio Tajani Presidente del Parlamento europeo, erano stati “dalla costituzione di un fondo comunitario per le medie e grandi infrastrutture nel Mezzogiorno d’Italia all’esigenza di armonizzare la gestione degli scali aeroportuali dell’Isola, prevedendo la creazione di due sole società di gestione: una per la Sicilia orientale e l’altra per quella occidentale. Con il presidente Tajani abbiamo concordato l’opportunità di proporre l’unificazione in due sole società di gestione dei sei aeroporti dell’Isola, due dei quali, Lampedusa e Pantelleria, usufruiscono delle tratte sociali”.
“Se questo avvenisse anche per l’Isola madre – aveva aggiunto il Presidente Musumeci – sarebbe davvero una grande opportunità. Durante l’incontro abbiamo affrontato i temi legati allo sviluppo della Sicilia e quindi del Mezzogiorno d’Italia, un’area che non ha bisogno di assistenzialismo e di elemosina”, ma di pari opportunità per essere competitiva nel contesto euro-afro-asiatico”.
A
dduso Sebastiano
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