a href="https://vivicentro.it/calcio/" target="_blank" rel="noopener">CALCIO – La prossima Serie A avrà partite che dureranno di più, con l’obiettivo di aumentare il tempo effettivo di gioco, che nell’ultima stagione è stato di soli 54 minuti di media a partita.
La prossima Serie A avrà partite più lunghe
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La lotta contro le pause nel calcio italiano continua e per cercare di mantenere il pubblico attaccato allo schermo durante le partite, la Serie A ha deciso di adottare la strategia del maxi recupero, già vista al Mondiale in Qatar e in alcune competizioni europee. L’obiettivo è quello di recuperare i minuti persi per esultanze troppo lunghe e altri tipi di perdite di tempo da parte dei giocatori. Inoltre, ci saranno i minuti regolamentari aggiuntivi per sostituzioni, interventi VAR, infortuni con ingresso del personale medico, rigori, espulsioni ed esultanze
La lotta al tempo morto nel calcio italiano
Nel mondo del calcio italiano la ricerca dello spettacolo continua, ma spesso il gioco è interrotto dal tempo morto e dalle strategie per perdere tempo, che rischiano di annoiare i telespettatori. La Serie A è pronta ad adottare una soluzione che si è già vista al Mondiale in Qatar e in alcune competizioni europee: il maxi recupero. L’obiettivo è quello di recuperare i minuti persi per esultanze troppo lunghe e altri tipi di perdite di tempo da parte dei giocatori, con l’obiettivo di mantenere il pubblico attaccato allo schermo durante le partite.
Il maxi recupero nella Serie A
La rassegna iridata ha dimostrato che il maxi recupero può portare a gare che superano la doppia cifra di minuti di recupero, con una media di 10 minuti e 11 secondi. Tuttavia, giocare di più non sempre significa garantire uno spettacolo migliore. Nonostante ciò, la Serie A adotterà questa soluzione per dare all’arbitro l’obbligo di recuperare nell’extra time tutti i minuti persi per esultanze e altri tipi di perdite di tempo.
I minuti regolamentari aggiuntivi nella Serie A
Oltre ai minuti di recupero, ci sono altri minuti che vanno calcolati, come quelli concessi per sostituzioni, interventi VAR, infortuni con ingresso del personale medico, rigori, espulsioni ed esultanze. La Serie A prevede quindi partite più lunghe, con l’obiettivo di aumentare il tempo effettivo di gioco, che nella passata stagione è stato di appena 54 minuti di media a partita. L’obiettivo è mantenere alto il livello di spettacolo e garantire che la palla rotoli sul campo il più a lungo possibile.