Meccanica dei sogni
L
’Inghilterra, isola incantata, dopo la favola collettiva del Leicester esporta quella individuale di Mick Vaudreuil, che alla soglia dei cinquant’anni si vide spazzare via dalla crisi la ditta di ristrutturazioni edili con cui contava di campare dignitosamente per tutta la vita. Ritrovarsi senza lavoro né paracaduti sociali alla sua età non fu una piacevolezza. Se poi hai la casa pignorata e una moglie e tre figli da mantenere, la situazione giustifica la rinuncia all’orgoglio. Rassegnato a tornare sotto padrone, Mike offerse i suoi servigi alle ditte concorrenti. Ma nessuna gli rispose. Alla fine fu costretto ad accettare l’incarico sottopagato e poco gratificante di custode notturno in un college. Fu la sua lunga notte dell’anima e si ritrovò al bivio in cui prima o poi la vita dà appuntamento a tutti: tra l’abbrutimento e il desiderio, la resa e la speranza. Lui scelse la speranza, benché fosse assurda, e si iscrisse al Politecnico di Worcester. Di giorno a lezione, in mezzo a ragazzi che avrebbero potuto essere i suoi figli. La notte a pulire bagni e montare la guardia. A un certo punto si inchiodò su un esame e stava per mollare. Si mise a prendere ripetizioni dai video-tutorial che si trovano in Rete e lo superò.
Sabato scorso Mike Vaudreuil si è laureato in ingegneria meccanica. A 54 anni. La notte seguente è tornato alla sua postazione di guardiano. Ma forse persino in un mondo competitivo come questo c’è ancora spazio per un neoingegnere brizzolato, specializzato in meccanica dei sogni.
vivicentro.it/opinioni – lastampa / La meccanica dei sogni MASSIMO GRAMELLINI
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