La mafia avanza: Campagna di reclutazione ribelli, lettori e sognatori

La mafia avanza, i nostri uomini al fronte sono soli. Campagna di reclutazione ribelli, lettori e sognatori in genere, per la guerra che non c'è

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Campagna di reclutazione ribelli, lettori e sognatori. Uomini d’onore, donne d’amore e teste di minchia in genere, per la guerra che non c’è. Mentre i nostri uomini al fronte sono soli la mafia avanza: servono rinforzi.

Dopo le conclusioni della Consulta, Apelle ritira la palla al figlio di Apollo e come sempre, le soluzioni o le collusioni, dovranno arrivare dalla politica, se pur su indicazioni della magistratura…

Per lo sfoggio che stanno facendo di sé, ultimamente, specie in tema di corruzione e collaborazione con il lavoro dei magistrati che li indagano… non c’è da stare affatto tranquilli, calcolando che questi ce li hanno pure imposti, perché erano i “migliori”…

Ecco perché faremo scorrere rivoli di parole controcorrente fra i fiumi in piena che l’informazione “ufficiale” vi propinera’ su argomenti come questo, visto che che c’è davanti a noi un anno per decidere.

Un anno per tutti. Un anno storico.

È nel pieno potere dei politici, non solo far rispettare tutte quelle leggi scritte col sangue ma anche ampliare le normative in materia di lotta alla mafia, visto che le mafie cresono mentre noi restiamo indietro con leggi inadeguate, forze dell’Ordine insufficienti e tagli ai fondi per i collaboratori.

Però potrebbe avvenire anche l’esatto contrario, qualcosa di più rassicurante e abituale… ovvero che la Trattativa Stato-mafia, si concluda per sempre, in una fusione di poteri ed interessi, completando il quadro di richieste del famoso “papello” di Totò Riina, il tutto avvolto dall’abituale silenzio tombale, dei nostri media.

Prima del silenzio però, generalmente, partono fiumi in piena di calunnie, vere battaglie denigratorie decise a tavolino e siccome è facile prevedere dove andranno a colpire, sono proprio gli argomenti che anche noi tratteremo con scarsi mezzi, molti avvertimenti e una buona dose di coraggio, visto che scriviamo nel paese che tutela i diritti dei boss stragisti e corrotti in genere ma nel quale, da sempre, si massacrano gli onesti…

Falcone e Borsellino in testa ad una lista infinita, che ha toccato tutti i ricercatori di una giustizia vera, libera dalla mafiomassoneria.

Dai magistrati, ai politici, alle forze dell’Ordine, passando per i giornalisti per arrivare poi a loro…i più pericolosi per il potere corrotto, quelli dei quali hanno davvero paura i nostri colletti bianchi…

i Collaboratori di Giustizia, gli unici in grado di far emergere non solo i nomi dei sanguinari boss mafiosi e l’organigramma delle cosche ma anche quelli, ahimè… dei mandanti di stato.

Ringraziamo sempre il Fatto Quotidiano, a prescindere ma stavolta per aver reso nota la singolar tenzone fra un avvocato, categoria molto più robusta della nostra, ed un Giudice non deviato, chiamato a stabilire se ci venisse almeno riconosciuto il diritto di poter dire che la Strage di via D’Amelio, fu una strage di stato e che l’affermarlo, non diffami nessuno.

Pare che si possa dire. E diciamolo, cribbio: La mafia avanza !

Quella stessa parte di stato che mise in atto anche i depistaggi vergognosi che ostacolarono le indagini, negli anni a seguire. Ecco, credo che se solo questa frase, capeggiasse ripetutamente come merita, nei titoli di testa dei principali quotidiani o tg, avremmo già un popolo informato e agguerrito, senza dover aggiungere molto altro.

Invece, stranamente, quei titoloni non capeggiano alcuna testata dei giornaloni, specialmente fra quelli che siamo costretti a finanziare perché dovrebbero fare proprio informazione libera…forse solo libera da verità, effettivamente… l’unica che tutti temono, più della morte stessa.

Qui non si può scrivere niente senza rischiare querele, che sono gli avvertimenti prima che ti salti la macchina, ma generalmente bastano a tacitarti poiché gli scarsi mezzi della controinformazione, non sostengono le enormi spese legali e certe inchieste nessuno le vuole pubblicare, spesso già a priori.

Di questo e della nostra libertà di stampa, vi parlerà però in modo più mirato, Pippi Calzelunghe nei prossimi giorni, dalla sua rubrica.

Già avevamo narrato le gesta del primo “pentito” di mafia ma giova ricordarlo in quanto, uno dei tanti, in assoluta antitesi alla figura che vi tratteggeranno i servi dei corrotti.

Generalmente i detrattori, partono dal fatto che i pentiti siano degli infami, delle bestie sanguinarie alla ricerca solo di sconti di pena, per ottenere i quali sono disposti a diffamare chiunque, senza prove o nel caso di quelli di Stato, magari per vendicarsi di qualcuno che ha intralciato i loro percorsi criminali.

Ma non è così che stanno le cose, non è questa la verità che si offre nuda ed armoniosa ai nostri occhi. No e domani pubblicheremo la seconda parte, dal titolo:

La Verità come ve la mostrano e com’è nella realtà: In che stato Stato siamo ridotti?

La mafia avanza : Campagna di reclutazione ribelli, lettori e sognatori / Francesca Capretta / Redazione

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