La Lombardia è tra le regioni virtuose riguardo al taglio dei vitalizi. La Sicilia con la statica ARS è tra le Regioni conservatrici.
La Lombardia è tra le regioni virtuose, quando si parla di taglio dei vitalizi. Da tempo si applica un taglio temporanea ai vitalizi percepiti del 10 % e, a novembre, è stato prorogato fino al 2023. In più la regione, nei mesi scorsi, ha approvato un emendamento al bilancio 2019-2021 che anticipava quanto previsto dalla Manovra del governo centrale approvata a dicembre. Una doppia misura che ha fatto arrabbiare l’associazione che riunisce gli ex politici regionali, che ha rivolto un appello ai presidenti di giunta e consiglio. “Prima di tagliare ascoltateci”. La richiesta è di collaborare per trovare una soluzione meno drastica e migliorativa ad un taglio che abbatterà di molto l’importo percepito, per tutelare chi ha rinunciato al proprio lavoro da tempo per l’attività politica e oggi si “trovano ormai vecchi e impossibilitati a fronteggiare drastiche riduzioni del trattamento economico”.
In Sicilia invece si pensa ad una legge denominata “dignità”. Insomma, una legge tutta siciliana per il taglio dei vitalizi. E si, come da sempre, quando interessa e solo a LORO, alla “casta” e connesse “corporazioni” e “categorie” (un annoso, notorio ed elettoralmente decisivo calderone isolano) si rispolvera l’Autonomia siciliana. In sostanza si pensa ad una norma che consenta di “ammortizzare” i tagli previsti dal Governo nazionale 5stelle-lega. Una legge che l’Ars si prepara a denominare provocatoriamente “legge dignità” facendo il verso al decreto dei 5stelle. Un po’ sul solco di quanto si era fatto con la legge Monti che prevedeva i tagli agli stipendi e nel 2001 l’Ars decise per conto proprio (e figurarsi), creando una “sottocommissione”, quindi incarichi, nomine, ecc. Se si ripeterà questo schema anche per i vitalizi, stavolta però e in modo inevitabilmente, si innescherebbe un braccio di ferro con Roma con tanto di probabile impugnativa e di soluzione da affidare al giudizio della Corte costituzionale.
“Io non mi presto ad atti di macelleria sociale” dichiara il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) che è anche commissario di Forza Italia in Sicilia “E non voglio assecondare l’odio dei 5 Stelle per chi fatto politica dignitosamente. In Sicilia c’è un ex deputato comunista, una delle persone più belle che questa regione possa annoverare, che vedrebbe il suo assegno ridotto da 6 mila a 600 euro netti. Ma siamo tutti impazziti ? Sono invece disponibile a studiare un diverso sistema di tagli, se l’Ars la pensa diversamente, mi sfiduci. Sarei orgoglioso di raccontarlo a mia figlia“ – e aggiunge – “E non voglio assecondare l’odio dei 5 Stelle per chi fatto politica dignitosamente. Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera. Sono invece disponibile a studiare un diverso sistema di tagli, tenendo conto delle tante persone perbene che hanno dato il meglio di se stessi a questa Regione”. E aggiunge “così com’è non lo faccio, se vogliono farlo mi devono sfiduciare” avrebbe ribadito infatti Micciché nei giorni scorsi ai suoi fedelissimi. Il “così com’è” ovviamente si riferisce ai tagli voluti nel parlamento nazionale..
Tempestiva la replica del Movimento 5 stelle “Micciché fa appello alla sfiducia? Ebbene, è evidente che si sta sfiduciando da solo” dice il capogruppo all’Ars, Francesco Cappello. E il vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, leader in Sicilia dei pentastellati, aggiunge ”Il governo nazionale fa sul serio. O le regioni, Sicilia compresa, tagliano questo privilegio medievale o si taglia a monte e il conto è salatissimo. Se entro fine aprile non si procederà alla rimodulazione dei vitalizi sulla base dei contributi effettivamente versati, pagheremo, come disposto dalla legge di stabilità nazionale, un taglio di trasferimenti dallo Stato di 70 milioni di euro. Micciché la dica tutta: molti di quegli ex deputati che cadrebbero ‘in miseria’ col taglio dei vitalizi, in realtà ricevono anche altri vitalizi e le pensioni legate alla loro attività lavorativa”.
A
dduso Sebastiano
Lascia un commento