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Castellammare di Stabia

La libertà assoluta è solo un mito (Vincenzo Vanacore)

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La legge dà la felicità

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o letto da qualche parte che la libertà è uno dei tanti aneliti che da sempre muovono l’uomo.
Nel profondo del cuore ognuno di noi desidera essere libero, libero dal potere degli uomini, specie libero dal giudizio altrui, libero dalle costrizioni interiori, dalle paure, dagli scrupoli e dalle dipendenze. Emozioni, passioni, esigenze e desideri ci influenzano e pregiudicano la nostra libertà.
“Give me liberty, or give me death!”, gridava più di due secoli fa il patriota americano Patrick Henry, uno dei protagonisti della Rivoluzione americana. Per lui la libertà era più preziosa della vita stessa. Rousseau scrisse “L’uomo è nato libero, e dappertutto è in ceppi”.
Se è vero che nascere liberi è un pensiero meraviglioso e la libertà è una parola potente, tuttavia in tutta la storia milioni di persone non hanno mai conosciuto la libertà. L’umanità ha sopportato guerre, rivoluzioni e innumerevoli agitazioni sociali nel nome della libertà. Negli ultimi decenni, comunque il desiderio di libertà ha assunto nuove proporzioni. Sono sorti movimenti sociali, economici e persino religiosi che hanno come obiettivo la liberazione dall’oppressione e dalla discriminazione, reale o presunta. Mai prima d’ora tante persone hanno voluto liberarsi  dall’autorità del datore di lavoro e del governo, tante donne da quella del marito e del padre, e tanti figli da quella dei genitori e degli insegnanti. I movimenti di liberazione, tuttavia, non sono una novità. In realtà, sono vecchi quasi quanto l’uomo.
Senza farsi tanti scrupoli, uomini e donne ambiziosi e assetati di potere continuano a calpestare la libertà altrui. Massacri di donne, bambini e vecchi innocenti e indifesi, sgozzamenti, rastrellamenti di civili, la distruzione e il bombardamento indiscriminato di villaggi secondo la strategia kamikaze ci lasciano sgomenti.
Chi persegue l’autodeterminazione, vuole l’assoluta libertà di agire secondo i propri desideri e pensa di avere il diritto di fare tutto quello che vuole. Ma la strada della libertà è proprio quella di sottrarsi al senso di oppressione che si prova sotto l’attuale ordine sociale per andare all’altro estremo, l’indipendenza assoluta?
Il grado di libertà di cui ciascuno gode deve logicamente tener conto della libertà di cui godono gli altri. Se ognuno facesse tutto quello che gli suggeriscono i suoi egoistici desideri, non ci sarebbe libertà per nessuno. Leggi e norme adeguate contribuiscono alla felicità. Dove non c’è legge non c’è libertà. Libertà significa non essere soggetti a restrizione o violenza da parte di altri, il che non può essere dove non c’è legge; e non è, se ci viene detto: “libertà per ogni uomo di fare ciò che vuole”. Chi potrebbe essere libero, quando è soggetto all’umore di ogni altro uomo?
“Liberi Liberi siamo noi, però liberi da che cosa, chissà cos’è…chissà cos’è!”, recitava un poeta.

Vincenzo Vanacore

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