A Palermo la Lega di Salvini ha espulso dal partito tre amministratori che avevano firmato un documento pubblico contestando la dirigenza.
Il commissario provinciale palermitano della Lega, Antonio Triolo, ha espulso i consiglieri comunali di Bagheria (PA) Anna Zizzo e Michele Rizzo per “aver ripetutamente violato il codice etico, nonché le norme regolamentari e statutarie del partito”.
I tre, secondo la dirigenza della Lega palermitana, avrebbero firmato un documento di sfiducia al commissario provinciale del Carroccio di Palermo, Antonio Triolo e verso il responsabile Enti locali per la Sicilia occidentale, Igor Gelarda (quest’ultimo eletto quale consigliere comunale di Palermo nelle file del Movimento cinquestelle e poi passato con Salvini), contestando la “gestione autoreferenziale” del partito nel Palermitano. Espulso anche il consigliere circoscrizionale di Palermo Andrea Aiello. Non è andata giù ai vertici del partito la mossa che ha reso pubbliche divisioni e dissapori che da tempo serpeggiavano tra i leghisti palermitani ma al momento le espulsioni sono soltanto tre.
La decisione è stata presa dal commissario provinciale Triolo dopo aver ascoltato i consiglieri e gli iscritti che avevano diffuso a mezzo stampa il documento in cui si contestava la dirigenza del partito a Palermo. Un incontro, quello con i dissidenti, avvenuto alla presenza del commissario regionale, il senatore Stefano Candiani. I provvedimenti saranno adesso notificati agli interessati e agli organi di partito per gli atti conseguenti.
“Non è pensabile – dice Triolo – che nel nome di polemiche interne, giuste o sbagliate che siano, la Lega sia trascinata in polemiche giornalistiche da parte di chi evidentemente non ha chiaro il suo ruolo e gli obblighi di rispetto tra gli iscritti, verso il partito e verso Matteo Salvini e il lavoro che sta facendo per il Paese. La struttura della Lega a Palermo opera in costante contatto e secondo le indicazioni degli organi regionali e nazionali – evidenzia il commissario provinciale del Carroccio -. Nel rispetto del diritto a dissentire di ciascuno, non si può consentire che questo dissenso sia trasformato, per motivi di risentimento o per perseguire visibilità personale, in polemiche pretestuose e infondate sulla stampa”. Per Triolo “il dibattito democratico è una ricchezza, il ricorso ad attacchi a mezzo stampa no”.
Com’è noto, alle ultime elezioni regionali siciliane del 5 novembre 2017, la coalizione di centrodestra, che attualmente governa la Sicilia con il Presidente Nello Musumeci della lista “diventerà bellissima”, era composta anche dalla “Lega Noi con Salvini”.
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