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La Guardia di Finanza a Venezia, con la V.A.I. 310, navigherà in elettrico

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Con la consegna avvenuta ieri della nuova Vedetta Lagunare Ibrida V.A.I. 310 la Guardia di Finanza a Venezia navigherà in elettrico.

La Guardia di Finanza a Venezia, con la V.A.I. 310, navigherà in elettrico

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eri, giovedì 24 settembre, alle ore 12:00, presso la caserma “T.Mocenigo“ alla Giudecca, sede della Stazione Navale della Guardia di Finanza, è stata consegnata al Corpo la nuova Vedetta Lagunare Ibrida V.A.I.310, alla presenza del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Giuseppe ZAFARANA, del Comandante Interregionale dell’Italia Nord-Orientale, Gen. C.A. Bruno BURATTI, del Comandante Regionale Veneto, Gen. D. Giovanni MAINOLFI, delle Autorità cittadine, dei rappresentanti degli Enti interessati e degli organi di informazione.

Si tratta della prima motovedetta a propulsione ibrida acquisita dalla Guardia di Finanza.

Costruita dal cantiere toscano “Effebi Spa”, ha dimensioni e manovrabilità adatte al contesto lagunare in cui deve operare, caratterizzato da forti escursioni di marea, bassi fondali e limitazioni in altezza.
L’apparato propulsivo elettrico è asservito da un innovativo e compatto sistema ibrido integrato, il Blue hybrid System, che consente all’unità di passare rapidamente dalla propulsione elettrica a quella diesel in base alla velocità richiesta e, qualora necessario, consentire la ricarica delle batterie tramite l’utilizzo in modalità generatore dello stesso motore elettrico.

Soddisfa appieno le necessità operative del servizio di pubblica utilità 117, attività quotidiana condotta in un ambiente difficile e fragile come quello della laguna veneziana. L’imbarcazione è costruita con appositi accorgimenti per assorbire gli urti in caso di abbordaggio e per resistere all’azione continua di sfregamento ed alle sollecitazioni causate dalle briccole in legno, ormeggio tipico lagunare.

L’acquisizione rientra nel piano di progressiva sostituzione dei mezzi in uso alla sede di Venezia con natanti rispondenti alle migliori esigenze di tutela dell’ecosistema lagunare, secondo specifiche tecniche studiate espressamente per il delicato ambiente veneziano.

Non resta che sperare in un ulteriore progresso, con l’approvazione di programmi politici che “risolvano” il problema dell’ “invasione” delle navi da crociera, che negli ultimi anni hanno causato non pochi danni alla Serenissima.

 

 

Stéphanie Esposito Perna

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