Gran Bretagna – L’affluenza alle urne è stata del 72,2%. Ora si rischia la rottura con Scozia e Nordirlanda che hanno votato in massa per ‘remain’
Londra Dopo una lunga notte di conteggi e un testa a testa che sembrava pendere dalla parte del ‘Remain’ la situazione si è capovolta: la Gran Bretagna lascia l’unione europea, il Leave ha vinto il referendum sulla Brexit.
Il Leave ha prevalso con un vantaggio di oltre un milione di voti: 15,61 milioni contro i 14,33 milioni del Remain. La Scozia, l’Irlanda del Nord e Londra hanno votato largamente a favore del Remain. Questo non è bastato a controbilanciare il voto per il Leave del Galles e del resto dell’Inghilterra.
Dalla Scozia arrivano le prime voci di dissenso. Nell’area a nord del Vallo di Adriano, che ha votato in larga maggioranza per il Remain, oltre il 60%, si iniziano gia’ a sentire le prime richieste di un nuovo referendum per l’indipendenza. L’ex ‘first minister’ scozzese ed ex leader dello Scottish National Party, Alex Salmond, ha glissato le domande specifiche della Bbc, ma da Edimburgo alcuni rappresentanti del partito indipendentista hanno detto che “ora ci saranno conseguenze”, parlando di “una decisione presa dagli inglesi che impattera’ anche sugli scozzesi”. Il 18 settembre del 2014 in Scozia si tenne un sofferto referendum per l’indipendenza, che fu tuttavia bocciata alle urne.
Lo Scottish National Party ha gia’ fatto intendere, per voce di alcuni suoi rappresentanti, “che bisognera’ trovare qualche meccanismo per preservare il nostro rapporto con Bruxelles”. “La Scozia vede il suo futuro come parte della Ue”. Lo afferma la premier scozzese Nicola Sturgeon. “La Scozia – prosegue Sturgeon – ha scelto il Remain con il 62%“.
Tabloid esultano con edizioni speciali “See Eu Later”
I tabloid britannici stampati a Londra stanno celebrando il voto in favore della Brexit con alcune edizioni speciali andate in edicola alle 5 del mattino, le 6 in Italia. “Siamo fuori!”, titola il Daily Mail, tradizionalmente conservatore e antieuropeista. “See Eu later!”, che e’ un gioco di parole fra “Unione europea” e “ci vediamo dopo”, e’ invece il titolo del Sun, il tabloid di Rupert Murdoch che gia’ da settimane aveva preso ufficialmente posizione in favore del divorzio da Bruxelles. Il Sun, il giornale piu’ venduto ni Gb, in certi giorni arriva a stampare e a vendere anche un milione e mezzo di copie. Anche il Daily Mirror, tabloid ma di sinistra ed europeista, ha titolato “Siamo fuori”
Intanto è panico nei mercati. La sterlina affonda di oltre il 10% a quota 1,33 dollari, il minimo da 31 anni.
La Borsa di Tokyo perde oltre l’8%: per il mercato nipponico si e’ trattato della peggiore giornata del marzo 2011, il crollo causato dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima dopo il devastante terremoto. La Boj, la Banca del Giappone, si “prepara a iniettare liquidita’” per limitare l’impatto sui mercati. La Boj e’ pronta ad intervinire in cooperazione con le altre banche centrali. “Siamo pronti a intervenire in cooperazione con le altre sei grandi banche centrali” dice il Governatore della Boj, Haruhiko Kuroda. Hong Kong va giù del 4,67% e Shanghai del’1,19%.
L’euro scende sotto 1,11 dollari, s’impenna lo yen. La moneta europea passa di mano in calo di oltre il 3% a 1,1031 dollari. Dollaro/yen sotto quota 100 a 99.02 per la prima volta dal novembre 2013. Anche il dollaro australiano perde il 3,2%, il won sudcoreano iò 2,4% e il ringgit della Malesia il 2,3%. La sterlina arretra di oltre il 10% intorno a quota 1,33 dollari.
La notizia del Brexit fa calare anche il prezzo del petrolio. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono del 6,2% e lasciano sul terreno 3,11 dollari a 47 dollari e quelli sul Brent arrerano del 6,17% giu’ di 3,14 dollari a 47,77 dollari al barile. Mentre l’effeto Brexit fa volare il prezzo dell’oro vola sulla scia del. Sul circuito elettronico l’oro avanza dell’8% inoltro a quota 1,330 dollari l’oncia, al top dal marzo 2014. (AGI)
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– (agi) La Gran Bretagna esce dalla Ue, vince il ‘Leave’
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