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uelli che vincono sempre contro quelli che vincono sempre: è Juve-Napoli, ma stasera qualcuno smetterà. Mai, in quattro anni, la potenza bianconera era stata messa in dubbio così. Il Napoli gioca meglio, la Juve sa meglio come si fa. Esuberanza e freschezza contro solidità e mestiere. Il miglior attacco contro la miglior difesa, e Higuain contro tutti. Se il Napoli vincerà, 5 punti di vantaggio diventerebbero un macigno all’ingresso del campionato, e dentro quella valle forse non entrerebbe più nessuno. Dunque la sfida di Torino può essere decisiva, perché gli scudetti si vincono a maggio ma si perdono a febbraio. Molto, forse troppo si è parlato di moduli e schemi, ma ben altro conterà stasera. Il guizzo del campione e il sistema nervoso collettivo, quella capacità di gestire le fasi di sofferenza che dentro scontri del genere sono matematiche. L’esperienza juventina può segnare il confine anche se all’andata, al San Paolo, quel confine lo tracciarono i giocatori: Higuain e Insigne, semplicemente, affettarono la Juventus come una torta. La grande scommessa napoletana, purtroppo senza tifosi al seguito perché il nostro calcio continua a essere ostaggio di violenti e pavidi, ha il forte sapore dell’eversione. Tre anni di Conte e uno di Allegri, per un totale di quattro scudetti, hanno reso la Juve una specie di piramide di vetro, tutti ci hanno guardato dentro ma nessuno ha saputo scalarla. Ora esiste davvero un’altra ipotesi non solo di squadra. Il Napoli gioca benissimo, ha imparato a difendersi non soltanto con i difensori, ha reso perfetto il suo centrocampo con un formidabile tuttofare come Allan, ha il miglior calciatore italiano (Insigne, ignorato dalla nazionale), ha ritrovato Hamsik e comincia ogni partita da 1-0 e non da 0-0 come tutti, perché il suo centravanti si chiama Gonzalo Higuain. Da molto tempo la Juve non aveva un avversario così. E’ anche vero che l’equilibrio è stato favorito dall’insensato inizio di stagione bianconero, da quelle assurde sconfitte quasi contro chiunque. Con un passo normale, normale almeno per lei, la Juventus sarebbe davanti: Sarri lo sa e lo ricorda sempre, perché è furbo. La gestione del potere è una faccenda complessa e il Napoli non ci è abituato. Ma la frenesia vorace di raggiungerlo, quel potere, può rendere draghi. Di sicuro stasera ci divertiremo.
La Repubblica
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