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Castellammare di Stabia

La flotta russa davanti alla Sicilia: la flotta Nato la monitora

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La flotta russa del Baltico – che consiste in 2 sottomarini classe Kilo, 2 cacciatorpediniere classe Sovremenny, 3 fregate classe Krivak e una fregata classe Neustrašimyj, circa 26 pattugliatori costieri, 13 tra dragamine e posamine, 5 navi da assalto anfibio, e circa 130 navi da supporto logistico – ha varcato Gibilterra e ieri ha cominciato ad attraversare il canale di Sicilia, navigando nel Mediterraneo. Sarebbe partita il 15 di gennaio seguita a distanza da una serie di mezzi militari della Nato.

In totale sarebbero sei navi in grado di far sbarcare sulla costa carri armati e fanti, in grado di creare una testa di ponte con 60 tank e 1.500 soldati. Si ritiene siano dirette nel Mar Nero verso le coste della Crimea per dare man forte all’assedio dell’esercito del Cremlino intorno all’Ucraina.

Sembra facciano rotta verso il mar di Levante tra Siria e Cipro. Lì pare ci sarà il raduno di una complessa flotta russa, tra cui la squadra da sbarco partita dal Baltico, quella in movimento dal Mar Rosso e le altre forze dislocate nel porto siriano di Tartous costitute da un caccia, quattro fregate e tre sottomarini d’attacco.

La flotta russa partita dal Baltico era stata inizialmente pedinata da un incrociatore statunitense, poi sono stati le navi francesi e britanniche ad alternarsi nella Manica, quindi è stata la volta di un aereo Orion portoghese; dopo delle Fregate spagnole e francesi all’ingresso del Mediterraneo. Di seguito un caccia tedesco non lontano da Lampedusa. Domenica pomeriggio un pattugliatore Boeing EP-8 Neptune è decollato da Sigonella e ha sorvolato le navi partite dal Baltico, orbitando su ciascuna di loro per un incontro ravvicinato. Poco dopo anche un bimotore P72 della nostra Aeronautica ha ripetuto la stessa missione.

A seguito di esercitazioni Nato che si stanno svolgendo al largo della Calabria, la portaerei americana Truman insieme a incrociatori statunitensi, una fregata norvegese e un via vai di aerei di tutto il Patto Atlantico, si è diretta formalmente verso la flotta del Cremlino.

Ieri durante le predette esercitazioni una squadriglia di cacciabombardieri F18 Hornet aveva simulato un attacco contro un’ipotetica flotta nemica con il lancio di missili a lungo raggio “per offrire un’opzione flessibile e proporzionale ai comandanti nell’affrontare potenziali minacce”.

Coincidenza vuole che ad un certo momento è apparso a Sud un battello russo cosiddetto Spia poiché dotato di sofisticati strumenti d’intercettazione radar e comunicazioni che, tra l’altro, si aggirerebbe da una settimana tra il Tirreno e lo Ionio.

In questo momento le coste meridionali della Sicilia si ritrovano al centro di grandi manovre militari straniere. Sarebbe in arrivo dal Pacifico anche il potente incrociatore Varyag, accompagnato da una fregata e da un rifornitore. Oltre alla Truman nel nostro mare ci sono anche le portaerei De Gaulle francese e la Cavour italiana – accompagnate da una dozzina di navi da guerra e da due sottomarini nucleari.


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