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La fiera dei Madonnari è stata un successone

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A Grazie di Curtatone (MN), la fiera dei Madonnari è stata un successone di pubblico, di artisti e di ottimi affari per la locale economia

La fiera dei Madonnari è stata un successone

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’annuale “Incontro Nazionale dei Madonnari” – annesso alla antichissima fiera  di Grazie – è arrivata quest’anno alla sua 49° edizione. Con una inaspettata partecipazione di artisti ed una straordinaria affluenza di pubblico che ha superato finanche le più che lusinghiere cifre dello scorso 2022, dopo gli anni della pandemia.

L’evento si è snodato nei giorni attorno a Ferragosto, da sabato 12 fino a mercoledì 16. Per noi oggi, sono i giorni delle ferie ma originariamente gli abitanti di Grazie celebravano la loro festa patronale in onore della Madonna Assunta.

La fiera di prodotti agricoli ed artigianali per gli usi quotidiani di una società agricola, ha origini antichissime veramente. Risale al 1425 l’editto dei Gonzaga che dichiarava il piazzale antistante la basilica  luogo di “libero mercato di merci”.

Nel 1973, come ornamento religioso alla festività, si pensò di invitare qualche artista di strada che pittava Madonne per terra, usando i gessetti colorati.

Con gli anni gli artisti madonnari sono affluiti sempre più numerosi, accolti con calore e benevolenza da questa gente mantovana, operosa e devota. Oggi la manifestazione ha raggiunto quasi il mezzo secolo. Ed il prossimo 2024 sarà l’anno del 50enario, con gli immaginabili preparativi che fervono sin da adesso.

La kermesse, nei vari giorni, ha visto lo svolgersi di concerti musicali, presentazione di libri di vario interesse (locale, letterario, etnografico), eventi di sensibilizzazione salutistica ed ambientale, concorsi con coinvolgimento degli alunni delle scuole.

Tutta una comunità in fermento per vivere una settimana magica di fede, di entusiasmo e di allegria. Ed anche di occasione lavoro per la locale economia. La ristorazione e l’accoglienza hanno realizzato il pienone, con conseguente ed inaspettato esaurimento delle scorte alimentari. E dire che di scorte ne avevano fatte!

Buon segno. Significa che il prodotto che riescono ad offrire incontra il gradimento delle migliaia di visitatori che hanno affollato le stradine della piccola frazione e che hanno letteralmente intasato gli spaziosissimi parcheggi approntati nei campi prospicienti l’abitato.

Si fanno cifre di circa 20 mila auto, da cui si può calcolare un numero di visitatori intorno alle 50-60 mila presenze. Per una frazione di 600 abitanti, sono cifre da fare invidia.

Ma il clou della festa di Grazie sono le centinaia di madonnari, convenuti da tutto il mondo, se si pensa che quest’anno il vincitore è stato un messicano.

È impressionante e commovente vedere tutto il vasto piazzale antistante il santuario assediato da questi artisti stravaganti e variopinti, che stanno sdraiati o accovacciati a tracciare linee e modellare visi e figure. Incuranti del sole che picchia duro, del caldo che stronca le forze e del sudore grondante che ti bagna fuori e ti asciuga quel po’ di acqua che ti rimane dentro il corpo.

Ne vedi di giovanissimi e di avanti con gli anni, uomini e donne, composti e bizzarri ma tutti infervorati, animati veramente da un fuoco interiore, che gli fa superare i disagi della fatica, della sete, del caldo, della scomodità di disegnare su una coltre di asfalto rovente.

La piazza per lungo è suddivisa in tre segmenti. Ed ogni segmento accoglie due file di madonnari che contrappongono le loro raffigurazioni. Lavorano tutti a mano libera e spalmano il colore con i polpastrelli e con il dorso delle mani. Mani operose, imbrattate da tutti i colori e che man mano riescono a far emergere le rotondità ed i volumi colorati dal nero piatto del bitume.

È un miracolo di abilità, di maestria e di fede nell’arte. Anche in questa sua umile ed effimera manifestazione. Se si pensa che al primo acquazzone o rovescio tutto il lavoro e la fatica si dilegueranno in un fluire di acque colorate che precipiteranno verso il vicino fiume Mincio. E tanta Bellezza andrà, infine, a diluirsi nell’indefinitezza del mare.

Questi disegni fanno pensare alle farfalle, che con i loro colori sgargianti e la loro leggiadria vivono lo spazio di un mattino solamente. Ma quanta bellezza regalano e quanta poesia suscitano in noi …

I madonnari producono creazioni effimere ma di una poesia imperitura. Oggi, per fortuna, la fotografia riesce a conservarci la loro memoria, anche se l’originale va perso per sempre.

Nonostante ciò loro, per i pochi spiccioli che riescono a racimolare, continueranno a regalare bellezza e spiritualità a tutti i passanti. Grandi artisti dal cuore generoso.

La rassegna, comunque, prevede una premiazione con graduatoria. Che, secondo noi, è contraria allo spirito di coralità che regna in quelle giornate tra questi artisti che socializzano e solidarizzano tra loro lavorando gomito a gomito. Senza distinzioni di sorta.

Vincitore quest’anno, la apposita giuria ha dichiarato il 28enne Ignacio De Jesus Chavez Salinas, messicano, con un disegno dal titolo “Virgen Dolorosa”.   Seconda classificata Simona Lanfredi Sofia, della vicina Bozzolo, con l’opera “Grano come corpo di Cristo …pace”. La vincitrice della passata edizione 2022, Michela Vicini, cremonese, quest’anno è la terza classificata con l’opera “Intercessione”.

Meritano tutti un premio di ammirazione e riconoscenza – indistintamente – questi artisti per il loro valore e la loro generosità.

La grande festa si è conclusa con l’immancabile spettacolo piromusicale (fuochi pirotecnici a ritmo musicale), che delizia sempre bambini ed adulti che ritornano come bambini. Ed ammirano a bocca aperta cosa si riesce a fare con la polvere da sparo.

E non sempre è cosa divertente, se pensiamo di avere una guerra alle spalle che ci inquieta non poco.

Ormai non ci resta che sperare solo nella Madonna delle Grazie. Visto che gli esseri umani son duri a capire che … col fuoco non si scherza!

di Carmelo TOSCANO

 

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