COVID: la festa della vaccinazione viene celebrata, con la lieta partecipazione di medici ed infermieri, in tutt’Italia a ridosso del Natale.
La festa della vaccinazione dei Sanitari chiude il Natale
L
’anno che volge al termine ci ha portato la terribile pandemia del COVID, ma prima di andarsene ci lascia la fiamma della speranza, rappresentata dal vaccino. Nella storia della medicina mai era successo che un farmaco venisse approntata con tanta velocità ed efficacia. È stata una gara contro un nemico sconosciuto, subdolo ed implacabile. Eppure un esercito di “topi di laboratorio”, si sono messi sulle sue tracce, lo hanno stanato, identificato e, finalmente, neutralizzato. Sono decine e decine i laboratori universitari, ospedalieri e farmaceutici che si sono cimentati in una splendida gara di collaborazione e di emulazione tra loro. Con qualche piccola, inevitabile rivalità. Ma il risultato non si è fatto attendere. E sotto gli occhi di tutti.
Ed oggi tutte le nazioni europee hanno celebrato simbolicamente insieme l’inizio della riscossa. La festa del vaccino, con tanto di foto di rito, è partita in contemporanea in tutto il vecchio continente. Medici, infermieri, personale sanitario e grandi vecchi delle case di riposo, hanno offerto sorridenti e sollevati il braccio da offrire all’ago ed alla macchina fotografica. L’atmosfera è quello del primo giorno di scuola. Discorsi, cerimonie, gesti simbolici e tanta soddisfazione per una meta agognata ormai raggiunta. Dopo essere stata oggetto di incredulità e pessimismo.
La festa del vaccino è la degna conclusione di queste malinconiche giornate natalizie. È venuta a rallegrare i cuori e a rinverdire la speranza, che anche dopo una brutta notte di maltempo, una nuova alba si sta preparando.
Tanti italiani e tanti nostri concittadini europei hanno perplessità su un vaccino appena immesso in commercio. E sono dubbiosi se vaccinarsi. E bene hanno fatto tutti i medici di oggi a prestare la loro immagine come testimonianza di fiducia alla credibilità della scienza medica. Bene ha fatto anche il Presidente della regione Campania, che si è messo in prima fila ed ha dato l’esempio a tanti dubbiosi. Non è un medico, qualcuno ha obiettato ed ha “scavalcato la fila”. Noi crediamo che altre fossero le sue intenzioni, non certo di anticipare di qualche settimana la sua personale vaccinazione. Quanto quelle di prestarsi come esempio ed incoraggiamento per la schiera degli indecisi e dei paurosi verso il nuovo.
Chi di noi ci crede che il vaccino sia efficace e sicuro, deve vaccinarsi con la massima esposizione mediatica, perché anche gli scettici vedano e si “convertano”. Intanto, ad oggi, non si sa di nessun effetto collaterale degno di nota. E questo già è un dato positivo da sottolineare ed incoraggiante per chi è ancora esitante.
Naturalmente più numerosi saremo a vaccinarci e meno probabile sarà la necessità di rendere obbligatoria l’immunizzazione attiva col vaccino. Anche se poi i provvedimenti verranno a cascata. Perché sarà inevitabile che per salire su un aereo, entrare in uno stadio affollatissimo o in un teatro, sarà richiesto un certificato di vaccinazione o tampone.
Tanto vale vaccinarsi e non pensarci più.
Pensiamoci. A vaccinarci tutti in massa, con convinzione.
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