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Castellammare di Stabia

La Camera: Juve Stabia-Benevento gara dal doppio cuore per me

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La Camera, le sue dichiarazioni sul momento della Juve Stabia nel corso de “Il Pungiglione Stabiese”.

Giovanni La Camera, ex centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“A Castellammare ero arrivato nel 2014 ed eravamo partiti con la possibilità di ripescaggio per noi in Serie B. Partimmo per Catanzaro con la possibilità di tornare indietro. Ma è stato un anno indimenticabile perchè nonostante tutte le difficoltà quella squadra è rimasta nella storia per l’attaccamento. Dispiace per il pubblico di Castellammare che meritava altri successi.

Io seguo la Juve Stabia perché seguo le suqdre dove ho giocato e mi sono trovato bene come Castellammare. Giocare a Castellammare non è facile perchè si viene da anni di sofferenza. Giocare in quel campo e in quell’ambiente non è facile.

Leone ha grandi qualità. Non so se potrà ricalcare quanto fatto da me ma già fare parte di un progetto ambizioso significa che ha grandi margini di miglioramento.

Vivo a Milano, da un pò di tempo, ho venduto il mio ristorante e ho deciso di dedicare più tempo alla famiglia. A Messina è un tasto dolente, come la Juve Stabia non merita queste categorie. Ma purtroppo il calcio nelle categorie più basse fa fatica a decollare.

La Camera, doppio ex di Benevento e Juve Stabia.

Oltre ad essere doppio ex sono stato capitano di Juve Stabia e Benevento. Non è una gara banale, sono stato benissimo in entrambe le città. Credo che arrivati a questo punto siano due squadre agli antipodi. Il Benevento viene da retrocessioni da A e da B che è l’opposto di quello che ha fatto la Juve Stabia. Sarà una gara difficile per entrambe.

Mi ricordo che giocammo l’ultima partita proprio a Benevento prima di andare ai playoff e fu una gara ricca di tensione. Sarà una gara dal doppio cuore per me. Auguro ad una delle due di vincere il campionato. E’ un derby campano e sarà una gara difficile. Sarà importante l’apporto delle tifoserie.

Vigorito – continua La Camera – mi comprò dal Rimini e ho avuto un grande rapporto sia con lui che con Manniello. Li ringrazierò sempre perché mi hanno dato una grossa opportunità. Con Manniello ho vissuto un anno intenso ma da uomini veri. A gennaio avevo due squadre di Serie B che mi volevano a tutti i costi ma lui mi rispose di non pensarci proprio. Con lui mi sento ancora spesso.

La Juve Stabia è una squadra aggressiva e credo che per giocare a Castellammare anche l’ambiente ti chiede di imporre il tuo gioco. Con Pancaro spesso c’erano gare che potevamo vincere 4-0. Quell’anno c’erano tanti giocatori offensivi.

Lovisa non lo conosco di persona, è giovane e sta facendo un grande lavoro. Logiudice è stato uno dei direttori che in condizione di difficoltà ha avuto la forza di allestire una squadra importante e non è stato facile. Avevamo una squadra di livello e uomini importanti. Logiudice in quel periodo non andava neanche a casa.

Lo Monaco e il suo ricordo del pessimo arbitraggio del sig. Serra di Torino in Bassano-Juve Stabia.

Dopo anni ho avuto modo di capire determinate cose. Io credo che gli arbitri siano il bene e il male del calcio. Credo che in un momento dove ti giochi la finale playoff non te la possa decidere una decisione arbitrale. Noi avremmo asfaltato chiunque e avremmo giocato con la Reggiana che era l’unica con cui giocavamo in casa al ritorno. Quando Serra ci annullò il gol ad un minuto dalla fine a Bassano per una presunta carica di Gomez gli dissi ma cosa stai facendo? C’erano tifosi che avevano fatto 2.000 km per essere a quella gara.

La Serie C è un campionato particolare, puoi perdere punti in qualsiasi campo. Ci può essere rammarico per punti persi perché Castellammare vuole tornare nel calcio che conta. Dopo anni di sofferenza l’ambiente stesso spinge tutte verso un certo obiettivo. Nel momento difficili il tifo di Castellammare dovrà essere il valore aggiunto.

Io sarei rimasto comunque alla Juve Stabia non solo in caso di promozione in B. A Castellammare mi trovavo benissimo. Venivo da 4 anni pesanti, avevo voglia di un ambiente più tranquillo e andai a Pavia dove c’era una proprietà cinese. Manniello in quel periodo voleva mollare la società. Castellammare è stato uno degli anni più belli della mia carriera”.


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