La legge contro il cyberbullismo ha avuto il voto unanime a Montecitorio: 432 favorevoli ed una sola astensione, ed ora è legge dello Stato.
“Questa legge è un primo passo necessario. La dedichiamo a Carolina Picchio ed a tutte le altre vittime del cyberbullismo”, ha detto nell’Aula della Camera la presidente Laura Boldrini salutando Paolo Picchio, il padre della prima vittima del cyberbullismo, prima di indire la votazione finale sul provvedimento.
COSA PREVEDE LA LEGGE
Entra per la prima volta nell’ordinamento una puntuale definizione legislativa di cyberbullismo. Per bullismo telematico si intende ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. Inoltre rientra nel bullismo telematico la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo.
Il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) può chiedere al gestore del sito internet o del social media (esclusi gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca) o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della privacy.
Le iniziative contro il cyberbullismo dovranno coinvolgere gli istituti scolastici, nei quali sarà individuato un referente tra i professori. Al preside spetterà il compito di informare le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare gli adeguati provvedimenti. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
In caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, il cyberbullo potrà essere formalmente ammonito dal questore anche in mancanza di una querela o denuncia. Gli effetti dell’ammonimento cessano però al compimento della maggiore età.
Debora VELLA
Lascia un commento