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La Bastonatura di ViViCentro.it. Un’annata balorda finita in modo balordo

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La Bastonatura di ViViCentro.it. Un’annata balorda gestita in modo balordo. Tanti errori nel post-lockdown hanno determinato una retrocessione incredibile e inspiegabile

La Bastonatura di ViViCentro.it. Un’annata balorda finita in modo balordo

 

Nell’ultima edizione dell’anno della rubrica La Bastonatura di ViViCentro.it, analizziamo i tanti errori di gestione della fase post-lockdown che, al di là degli errori compiuti in fase di mercato dalla società Juve Stabia sia nella scorsa estate che a gennaio, hanno portato ad una retrocessione che a marzo appariva assolutamente imprevedibile.

In quest’annata balorda e del tutto atipica causa pandemia da Coronavirus, abbiamo assistito a tre campionati in uno per le Vespe. Nelle prime sei giornate (cinque sconfitte e un pari) abbiamo visto una Juve Stabia in grandissima difficoltà per varie vicissitudini. Poi però dalla vittoriosa trasferta di Trapani della settima giornata fino alla vittoria con lo Spezia dello scorso 8 marzo, la Juve Stabia aveva realizzato un piccolo capolavoro totalizzando ben 35 punti in 22 gare.

La sera del 9 marzo, mentre il premier Conte annunciava l’inizio del lockdown, la Juve Stabia aveva un margine di 4 punti sulla zona playout e ben 11 punti di vantaggio sul Trapani e addirittura 12 punti sul Cosenza. Nulla lasciava presagire lo sfacelo e lo scempio che questa squadra e questa società avrebbero realizzato tre mesi dopo alla ripresa del campionato.

Tanti gli errori da parte di tutti i protagonisti, nessuno escluso. A partire dalla società nella gestione immediata della fase post-lockdown. Ad inizio maggio mentre le altre squadre già da qualche giorno si allenavano a pieno regime, la Juve Stabia, che ancora non poteva contare sul “Menti” sanificato, era costretta ad allenarsi in quel di Casola.

E così mentre gli altri preparavano la ripresa della stagione nel modo più appropriato, la Juve Stabia ancora cercava di capire come e dove fare i tamponi e i test sierologici. Ritardi che probabilmente hanno poi inciso sulla condizione fisica precaria di alcuni elementi della squadra.

In questo clima di caos iniziale, si è poi innescata la forte polemica tra i due soci di maggioranza che covava già da alcuni mesi anche prima del lockdown e di cui a Castellammare tutti sapevano. Il contrasto dai toni molto accesi sicuramente ha contribuito a togliere serenità a tutto l’ambiente, squadra compresa.

Tanti gli errori anche nella gestione tecnica della squadra. Cinque punti in dieci gare la dicono tutta sul rendimento assolutamente scadente della squadra nel post-lockdown. Mister Caserta ha iniziato a Pescara col 4-2-3-1 con l’impiego di Di Gennaro, andato poi via dopo tre giornate. Salvo poi passare al 3-5-2 con l’Entella e al 4-3-1-2 con il Venezia. Una mancanza di identità tattica che sicuramente non ha giovato e che ha avuto solo l’effetto di lasciare in alcune gare Forte troppo isolato davanti e senza palle giocabili.

La condizione fisica e mentale approssimativa della squadra ha fatto poi il resto. Le prime quattro gare post-lockdown sono sembrate un remake delle prime sei gare di campionato. Con la squadra incapace anche di gestire situazioni favorevoli come la superiorità numerica per quasi tutto l’arco della gara contro Benevento e Salernitana. Inspiegabile l’impiego di Addae, tra i più in difficoltà e lontanissimo dalla migliore condizione fisica, da titolare nelle ultime gare di campionato al posto di elementi come Calvano e Mastalli che erano sembrati molto più tonici.

Tanti gli errori anche sotto l’aspetto comunicativo. La società non parla da tempo, neanche attraverso comunicati ufficiali. Mister Caserta, dopo le prime sconfitte, si è trincerato dietro un silenzio stampa inspiegabile durato fino alla fine del torneo, rifiutando il contraddittorio con la stampa sia nei pre-gara che nei post-gara. Tutte cose che non aiutano a fare chiarezza soprattutto nei confronti dei tifosi.

Concludiamo “La Bastonatura” di fine stagione con una considerazione. Venerdì sera è terminato forse il campionato più balordo della storia della Juve Stabia con una retrocessione per molti versi inspiegabile. Da domani inizia un altro campionato forse anche più importante. La società ha il dovere di comunicare in tempi brevi ai tantissimi tifosi delle Vespe quelle che sono le sue intenzioni per il futuro a partire dal prossimo campionato di Serie C 2020-2021. La tifoseria della Juve Stabia non merita un’ulteriore delusione dopo una retrocessione dolorosissima e cocente che sicuramente lascerà tracce nell’animo di coloro, e sono tantissimi, che si sentono traditi e che vivono per i colori gialloblè.

 

a cura di Natale Giusti

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