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La Bastonatura di ViViCentro.it. Errare è umano, perseverare è diabolico

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La Bastonatura di ViViCentro.it – Ancora una volta un tempo regalato agli avversari: stavolta è il Venezia a beneficiarne. Cremonese ultima spiaggia

La Bastonatura di ViViCentro.it. Errare è umano, perseverare è diabolico

 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum..” diceva Seneca e questa locuzione latina sembra quella più adatta a descrivere quello che è stata la pessima prova della Juve Stabia a Venezia in una gara che si preannunciava decisiva e che purtroppo lo è stato in termini negativi per le Vespe.

A molti è sembrato un remake di un film già visto nel corso di questo campionato e che ha riguardato soprattutto le prove in esterna (ma non solo) della squadra di mister Fabio Caserta. Da queste pagine abbiamo sempre difeso l’operato del tecnico delle Vespe, ma “La Bastonatura” di questa settimana non può non mettere in evidenza come a Venezia ancora una volta un tempo sia stato regalato maldestramente agli avversari di turno, cosa che in altri periodi del campionato era anche concesso ma ora non più perché è una fase in cui si deve sbagliare il meno possibile per non compromettere tutta la stagione.

Sotto accusa soprattutto l’atteggiamento tattico con cui è scesa in campo la Juve Stabia. Le Vespe venivano da due prove abbastanza positive con Frosinone e Chievo in cui la squadra, pur con tutti i limiti evidenti che ha, si era espressa bene con il 4-3-3 con Forte punta centrale supportato dagli esterni Di Mariano a destra e Bifulco a sinistra. Era un modulo tattico che, anche in assenza di Canotto, dava delle certezze a questa squadra con gli esterni offensivi che potevano incidere sulle due fasce e offrire palle giocabili a Forte, terminale offensivo delle Vespe.

A Venezia, squalificato Di Mariano e con Canotto che rientrava dalla squalifica, tutti si aspettavano la riproposizione del 4-3-3, ma invece niente di tutto ciò. Nel primo tempo si ripete l’errore fatto anche altre volte. Si parte con il 4-3-1-2 con Mallamo dietro le due punte Forte e Bifulco con un atteggiamento piuttosto attendista.

Un modulo tattico che ha solo conseguenze negative: Forte troppo isolato davanti e senza alcuna palla giocabile nel primo tempo e Juve Stabia che si intestardisce nel giocare palla solo per vie centrali andando sistematicamente a schiantarsi sul muro difensivo del Venezia. E soprattutto nessuna possibilità di giocare sugli esterni offensivi (punto di forza di questa squadra) che il 4-3-1-2 non ti propone.

Anche alcuni cambi operati nella seconda frazione di gioco dopo il buon inizio di ripresa della Juve Stabia non ci hanno convinto pienamente. In primis l’ingresso di Addae, apparso ancora molto lontano dalla migliore condizione fisica, non è sembrata una scelta felice così come la sostituzione di Mallamo, vera e propria anima delle Vespe nelle ultime gare.

Nelle ultime due giornate di campionato si mettano da parte gli esperimenti tattici e si mandino in campo gli uomini che in questo momento possono dare quel qualcosa in più esaltando i punti di forza di questa squadra. La Cremonese è l’ultima chiamata di questo campionato per la Juve Stabia, in attesa di potersene giocare un’altra a Cosenza. E non è detto che quella in terra calabrese sia l’ultima battaglia da affrontare per le Vespe in questo torneo…

 

a cura di Natale Giusti

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