La Bastonatura di ViViCentro.it: atteggiamento troppo rinunciatario della Juve Stabia a Crotone. Dove è finita la squadra aggressiva del primo tempo con l’Ascoli?
Per la rubrica settimanale “La Bastonatura di ViViCentro.it” analizziamo la brutta sconfitta subita dalle Vespe allo stadio “Ezio Scida” di Crotone. Quella dello “Scida” è la cronaca di una sconfitta annunciata per le Vespe, scese in campo con un atteggiamento troppo rinunciatario e con l’unico intento di non prenderle a Crotone. Un obiettivo che stava anche per essere perseguito, anche se a seguito di una prestazione tutta da dimenticare, se non fosse stato per le reti di Mustacchio e Benali giunte in pieno recupero che hanno sancito la quarta sconfitta in cinque giornate e relegato al penultimo posto in classifica la Juve Stabia con un solo punto dopo cinque giornate.
Quello che più sconcerta però è l’atteggiamento totalmente rinunciatario delle Vespe: dove è finita la squadra sbarazzina e aggressiva del primo tempo contro l’Ascoli, o anche quella che a Perugia ha messo in grande difficoltà in casa propria gli uomini di mister Oddo? Giusto che Fabio Caserta nel post-gara dichiari che “il Crotone è la squadra più forte che abbiamo incontrato finora“, ma rinunciare a giocare e subire quindici angoli a zero e un possesso palla del 69% da parte del Crotone e solo del 31% per la Juve Stabia la dicono tutta sul tipo di gara effettuato dalle Vespe a Crotone.
Una squadra che a Crotone è sembrata solo lontanissima parente di una compagine che deve lottare col coltello tra i denti per cercare di ottenere la salvezza a fine stagione. Cosa ancora più grave se solo si pensa al fatto che la Juve Stabia è chiamata ad un filotto di tre partite che rappresentareanno un primo importante crocevia della stagione: sabato al “Menti” contro il Cittadella, il 5 ottobre a Trapani contro il fanalino di coda attuale ancora a zero punti e, dopo la sosta, ancora al “Menti” contro il Pordenone. Tre partite in cui sarà vietato sbagliare ancora e da cui la Juve Stabia dovrà ottenere il massimo dei punti possibili, contro tre possibili rivali nella lotta salvezza, se si vorrà cullare fino alla fine della stagione il sogno chiamato permanenza in cadetteria.
a cura di Natale Giusti