La Bastonatura di ViViCentro.it – Quando il cambio di allenatore non serve. Dodici cambi di guida tecnica in Serie B ma nessun netto miglioramento per le squadre che hanno cambiato tecnico
La Bastonatura di ViViCentro.it – Quando il cambio di allenatore non serve
Per la nostra rubrica settimanale “La Bastonatura di ViViCentro.it” analizziamo questa settimana i tanti, troppi cambi di guida tecnica che hanno caratterizzato finora la cadetteria. Addirittura 12 cambi di allenatori che rappresentano una sorta di record per la Serie B. Addirittura da quando sono stati istituiti playoff e playout solo due volte c’erano stati più cambi di guida tecnica dopo 23 giornate. Quattordici nello scorso campionato e quindici nel 2010-2011 dopodiché è l’attuale campionato ad aver avuto più esoneri.
E il minimo comune denominatore di tutti questi cambi di tecnici è che in nessun caso si è avuto un netto miglioramento di risultati e di classifica per la squadra che ne ha beneficiato. L’ultimo in ordine di tempo è l’esonero di Piero Braglia a Cosenza al cui posto arriva Pillon. A Cremona prima Rastelli, poi Baroni e poi ancora Rastelli. Ad Empoli Bucchi, poi Muzzi e poi anche Marino con cui le cose, dopo però investimenti faraonici, iniziano lievemente a migliorare. A Livorno prima Breda, poi Tramezzani e poi di nuovo Breda. Nel Trapani Castori ha rilevato Baldini. A Perugia invece il ritorno di Cosmi dopo l’esonero di Oddo. A Pescara Legrottaglie ha preso il posto di Zauri che si è dimesso. Infine ad Ascoli Stellone ha rilevato Zanetti, passando per Abascal, tecnico della Primavera, che ha guidato i marchigiani nella trasferta vittoriosa di Livorno.
Il cantautore Angelo Branduardi l’avrebbe definita una vera e propria “fiera dell’est” con un andirivieni di allenatori quasi mai vincente anzi addirittura deleterio in molti casi. E “La Bastonatura” se l’aggiudicano quindi tutte quelle società che non hanno resistito al richiamo del cambio di guida tecnica, addirittura tre cambi in alcuni casi, senza beneficiare di alcun miglioramento.
Ci sono però anche le società virtuose che non sono ricorse al cambio di allenatore nonostante l’avvio non esaltante. E’ il caso in particolare di Juve Stabia e Spezia. La società gialloblù non ha cambiato tecnico nonostante un solo punto conquistato nelle prime 6 giornate di campionato. E Caserta ha ripagato con gli interessi la fiducia avuta cambiando volto alla squadra e inanellando 6 risultati utili consecutivi tra fine 2019 e inizio 2020. Per non parlare della vittoria nel derby con la Salernitana e del punto strappato alla capolista Benevento. In questo momento della stagione la Juve Stabia sarebbe salva.
Stesso discorso per lo Spezia. Mister Italiano non ha iniziato bene il campionato e lo Spezia nel girone di andata è stato a lungo in zona playout. Ora dopo una serie di brillanti risultati lotta per la promozione diretta in A.
Due esempi di società lungimiranti che non hanno sperperato soldi per cambiare tecnico e che hanno visto i loro allenatori ricambiare a suon di risultati la fiducia accordata. A conferma del fatto che spesso il cambio di guida tecnica si traduce più in un boomerang che non in un fatto positivo per la società che lo attua.
a cura di Natale Giusti
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