La Juve Stabia torna al successo al Menti superando nettamente la Virtus Francavilla grazie alla doppietta del giovane D’Agostino
PODIO
Medaglia d’oro: a Giuseppe D’Agostino, che si regala una serata d’autore. Per il giovane esterno della Juve Stabia la prima grande prestazione tra i professionisti, in cui brilla per qualità tecniche, abnegazione e generosità. Dopo la rete in Coppa Italia al Cerignola, arrivano le prime perle anche in campionato, entrambe bellissime per modalità di esecuzione. Delizioso il colpo di tacco che apre la gara come caparbia e sostenuta da ottimi fondamentali è l’iniziativa che porta il 70 a raddoppiare, seguita poi anche dalla procurata espulsione di Maiorino. Bravo Colucci ad attenderlo, misurandone i tempi e la crescita.
Medaglia d’argento: a Luca Pandolfi, che mette il piede in tutte le azioni pericolose della Juve Stabia. Se dividessimo la gara dell’ex Turris in due fasi, la preparazione alla conclusione meriterebbe un 8 pieno, abbassandosi ad una sufficienza meno che stentata per la fase invece di finalizzazione. Il 7 si sta levando di dosso la ruggine delle ultime settimane, facendo il bello ed il cattivo tempo sull’out mancino, inceppandosi solo in zona gol. Troppe occasioni sciupate che, però, sono sintomo di una brillantezza che sta ormai tornando: chiedere conferma a Idda.
Medaglia di bronzo: a Daniele Mignanelli, il cui sinistro è una delizia. Il terzino mancino funge da autentico regista decentrato che, dalla sua posizione, fa partire lanci e sciabolate perfette per i compagni: quella che propizia il 2-0 di D’Agostino è magistrale e non a caso la panchina gialloblu sommerga Mignanelli dopo il raddoppio. Il 19 corre inoltre senza sosta sulla corsa esterna, esibendosi in sgroppate e finte a cui puntualmente abboccano gli avversari. Senza dubbio il suo arrivo rappresenta una delle operazioni di mercato più azzeccate del diesse Di Bari.
CONTROPODIO
P
restazione di spessore, forse la migliore stagionale, di tutta la Juve Stabia. Come confermato da Colucci, unico pelo nell’uovo individuabile è il calo fisico ma soprattutto psicologico dei secondi 45 minuti, vissuti col doppio vantaggio e con l’uomo in più. Rivedibile la prestazione di Carbone, che deve acquisire maggiore fiducia, e censurabile il consueto nervosismo di Peluso, che riesce a farsi ammonire per le solite polemiche con l’avversario anche in una gara già “vinta”. Peccato inoltre che Zigoni non sia riuscito a sfruttare i minuti concessigli per trovare la prima rete stagionale.