La Juve Stabia stende con un secco 4-1 la Turris nel segno di Alessandro Marotta. Per il bomber napoletano arriva la tripletta nella gara più attesa.
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Marotta, che mata la Turris. Il bomber della Juve Stabia fa il diavolo a quattro nel derby più sentito della stagione, salendo a quota sei reti dal suo arrivo in gialloblu. Tre reti diverse, tutte da attaccante affamato e dalla classe cristallina, per Marotta, galvanizzato tra l’altro dalla fascia di capitano (se questi sono gli effetti, Troest non farà resistenza a cederla all’attaccante). Freddo dal discetto, prepotente per la seconda rete e acrobatico per la tripletta: il 10 segna in tutti i modi dimostrandosi leader per sé e per i compagni. Dove sarebbe la Juve Stabia se avesse avuto Marotta da inizio campionato? La domanda è più che lecita. DIABOLICO
Medaglia d’argento: ad Erasmo Mulè, semplicemente impeccabile nella sua gara di marcatura. Prestazione sopra le righe per il difensore siciliano, nella cui gara risulta difficile trovare anche solo una sbavatura. Se, soprattutto nel primo tempo gli attaccanti della Turris sfuggono a volte ad Elizalde ed Esposito, Mulè non soffre mai, esaltandosi anzi quando il gioco si fa duro. Ad inizio della ripresa chiude in modo prodigioso la porta, letteralmente, ad Alma evitando che i corallini rientrino in gara. SONTUOSO.
Medaglia di bronzo: a Francesco Orlando, che dà alla Juve Stabia quel pizzico di fantasia. Rientrato in campo dopo quattro gare di assenza, il numero 11 ritrova subito le giocate ed i guizzi a cui Padalino non rinuncia mai, anche a costo di far accomodare in panchina un attaccante di valore come Borrelli. Orlando partecipa a tutte le azioni più pericolose, facendo da apripista alla seconda rete di Marotta e servendo su un piatto d’argento a Garattoni la rete del poker. IRRINUNCIABILE
CONTROPODIO
D
a sottolineare le indecisioni di Lazzari, all’esordio in campionato, e gli errori sotto porta plateali di Fantacci. Fattori che, in una gara dall’andamento differente, avrebbero pesato sul risultato finale. Visto il risultato tondo e la prova di spicco di tutti gli effettivi, anche le imprecisioni di Fantacci e Lazzari passano però in secondo piano.