La Juve Stabia inizia male il cammino casalingo perdendo meritatamente contro un’ottima Turris. Gli ospiti passano grazie alle reti di Leonetti e Haoudi.
PODIO
Medaglia d’oro: a Luca Pandolfi, presente nell’area della Turris ed in quella della Juve Stabia. Gara non semplice per l’attaccante gialloblu, che parte però forte fornendo ad Altobelli con il suo slalom l’occasione che il centrocampista sciupa ingenuamente. Nonostante qualche errore di troppo nei fondamentali, il 7 stabiese è incisivo sia quando salva Barosi sulla linea, battuto dal colpo di testa di Maniero, e quando scuote la traversa della porta della Turris con il gran destro che avrebbe meritato la rete del pari.
Medaglia d’argento: a Davide Barosi, che risponde presente alle chiamate della Turris finché può. Il giovane portiere si conferma elemento di assoluta affidabilità, allungandosi sui tentativi di Giannone e compagni, sia quando la minaccia arriva dalla distanza che quando è chiamato all’uscita bassa, in cui si lancia senza timore. Può oggettivamente poco in occasione dei gol che spianano la strada alla squadra di Padalino.
Medaglia di bronzo: a Daniele Mignanelli, che nella ripresa lascia vedere tutte le sue qualità. L’ex Avellino ha esperienza e doti per giocare settimanalmente dal primo minuto, motivo per cui è stato scelto dal diesse Di Bari, ma la politica under e la relativa gestione ne hanno per ora frenato l’utilizzo. Per quanto Dell’Orfanello sia un ottimo elemento, la sensazione è che la fascia sinistra perda molto con Mignanelli riservato alla panchina iniziale.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Denis Tonucci, che incappa in due gialli evitabili. Sanzioni disciplinari a parte, la gara del capitano è al solito gagliarda, senza particolari sbavature, ma proprio per il ruolo che ricopre da lui ci si aspetta molta più attenzione nelle singole scelte durante la gara. Si becca il primo giallo con una ancata plateale con cui stende l’avversario, nella zona centrale del campo, a pochissima distanza da quarto uomo, direttore di gara e guardalinee. Può essere giusta la scelta di fermare il gioco col fallo ma lo si può fare in modo meno vistoso. Altrettanto evitabile il secondo cartellino, che chiude virtualmente la gara, quando con un complicatissimo tentativo di sforbiciata centra colpisce il suo marcatore.
Medaglia d’argento: a Davide Cinaglia, ancora protagonista di tante indecisioni. Chiusure tardive, servizi errati ed una generale sensazione di insicurezza pervadono la gara del 13, che però Colucci preferisce a Caldore per affiancare capitan Tonucci. Non manca l’impegno ma si spera che il livello delle prestazioni salga ed anche rapidamente.
Medaglia di bronzo: ad Accursio Bentivegna, che si intestardisce nel voler trovare la soluzione personale. Il 10 ha doti tecniche importanti ma spesso ne è fin troppo consapevole; spesso ritarda la manovra di squadra per flirtare col pallone, tenendolo tra i piedi anziché verticalizzare. Non riuscendo ad incidere, pare poi innervosirsi finendo con lo sparire dal match.