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l nostro editoriale sulla Juve Stabia ci racconta di un’altra sconfitta delle Vespe che perdono la seconda gara consecutiva contro un Picerno che allo Stadio Curcio ha mostrato migliore organizzazione di gioco e maggiore efficacia negli ultimi metri di campo.
Ci ritroviamo spesso a parlare del tempo che trascorre o del tempo che vorremmo a nostra disposizione.
Si potrebbe dire, ironicamente, che il tempo è un compagno maleducato, traditore e, talvolta, profeta di cose propizie.
Il tempo sembra essere l’artefice di cose belle e cose brutte. Protagonista indiscusso anche oggi della sconfitta della Juve Stabia?
In molti, infatti, credono che solo il trascorrere dei giorni potrà far sì che Mister Pochesci, il nuovo tecnico delle vespe, insediatosi lunedì scorso, possa trasmettere il suo “calcio” alla rosa.
Tanti, invece, credono che il problema sia la qualità dei calciatori.
E’ cambiata la musica ma non l’orchestra, in pratica!
Insomma questo tempo è un amico o un nemico?
Ognuno di noi né ha la propria concezione, lo vive in relazione alla costruzione che ha di esso.
Il tempo è sì una realtà oggettiva, ma in pratica lo si percepisce come una realtà soggettiva. E’ la convinzione di come sia e di cosa rappresenti, che lo fa vivere come un amico o come un nemico da combattere. Ai posteri l’ardua sentenza di ciò che rappresenterà per la Juve Stabia!
Fatto certo ed indiscutibile è proprio l’aver perso contro il Picerno!
Del perché le vespe abbiano collezionato un’altra sconfitta, dopo quella casalinga contro il Crotone, ci sono, dunque, opinioni diverse.
Unico grido, invece, resta quello della tifoseria stabiese che, nonostante le basse temperature e la neve, era presente a supportare la squadra.
Squadra che si sostiene su pochi elementi e che, inevitabilmente, quando anche questi sbagliano o si ritrovano in una giornata no, pare tutto crolli.
Esempio lampante il fallire di Mignanelli sulla diagonale difensiva o l’aver oggi sverginato la porta quasi sempre immacolata di Santo Barosi.
Editoriale Juve Stabia: tra un mese la rosa di Mister Pochesci sarà diversa
C’è chi lo aspetta e chi lo perde, ma anche del tempo ci sono opinioni diverse.
Fernando Rubén Gago, allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo centrocampista, tecnico del Racing Club, sostiene che: “Il progetto deve andare di pari passo con i risultati. Nel calcio il progetto può essere bello quanto vuoi ma poi si spegne se non è accompagnato dai risultati”.
Un po’ per dire che se un calciatore è bravo, il tempo se lo prende, lo cattura, lo ferma addirittura, proprio con i risultati in campo.
La realtà odierna vede la Juve Stabia al settimo posto con 4 sconfitte, 1 vittoria ed 1 pareggio in questo 2023.
Nei giorni dopo la pausa natalizia si sperava in un cambiamento, nel cambiamento, ed invece le vespe si ritrovano, ad oggi, a dover recuperare tempo e punti, ma soprattutto una identità di squadra.
Ad onor del vero, Mister Pochesci ha definito i componenti della sua rosa un gruppo, perché squadra lo diventeranno!
Insomma dagli ingredienti non bene amalgamati della cucina di Mister Colucci, si è passati ad un misto di persone che devono imparare a fare delle proprie potenzialità un collante per il bene comune.
Perché è di quello che parliamo, è quello che oggi si è visto in campo. Undici giocatori troppo lontani dall’obiettivo comune: vincere!
Ed al diavolo tattica e tecnica, ma grinta, fame, sudore, coesione, dove si erano persi, quei maledetti?
Di certo non sul prato di gioco.
Con le parole del grande Ivano Fossato, chiudiamo questo editoriale sulla Juve Stabia: ”Dicono che c’è un tempo per seminare E uno più lungo per aspettare Io dico che c’era un tempo sognato Che bisognava sognare” nella speranza che la Juve Stabia ritrovi la forza per combattere e vincere, per onorare la maglia e la piazza!