Juve Stabia, settore giovanile: l’oasi del calcio pulito!
Il calcio giovanile, l’ossigeno per le prime squdre. La crescita di campioncini del futuro, coloro che con merito riescono a sfondare, a trovare la giusta strada, ad essere protagonisti di un mondo che ti esalta ma che ti sa anche deludere. Il calcio, lo sport degli sport, quello che più di tutto ha seguito, ma anche quello che nasconde insidie pericolose. La storia proposta, non può non essere confrontata con il nostro mondo giovanile, una storia che racconta di prassi, piena di paura e omertà oltre che di ambizione tale da accecare gli occhi dei protagonisti. E’ notizia di questi ultimi giorni che gli Uffici centrali della FIGC hanno aperto l’ennesima inchiesta finalizzata a tracciare una sorta di mappa dove individuare le società che si sono macchiate di ciò, in modo da mettere in guardia i genitori ed i giovani calciatori dall’aver rapporti con le stesse. L’allarme lo lancia messinaora.it: “dopo la denuncia di un giocatore sardo in forza alla Berretti, Ale Falchi, figlio di un allenatore professionista. Accuse circostanziate che han portato alla scoperta di una società che opera in service con l’ACR Messina e che, pensa te, è presieduta da un socio minoritario che fa il bello e cattivo tempo. Salta fuori un esborso da 5000 euro a fronte di servizi non resi e condizioni di vita inaccettabili per un minorenne”. Un po’ di buon senso e tutto questo sarebbe stato evitato, ma la voglia matta di raggiungere il sogno prende il sopravvento. “La formula è quella del “tutto compreso”. Quella per la quale basta una elargizione di denaro per pensare di aver fatto un buon investimento. Premesso che il responsabile delle giovanili del Messina Buttò si è dimesso dopo l’uscita della notizia, è evidente che ci si trova di fronte a corrotti e corruttori ma quando è troppo è troppo”. Il genitore di turno ha richiamato a casa il proprio figliolo, e non in silenzio. Silenzio fatto spesso di sporcizia. La colpa è di chi si piega al ‘sistema’ e non lo combatte, pur avendone i mezzi, bisognerebbe andare contro gli operatori furbetti. Nel calcio, però, per fortuna, le societa’ che credono nel settore e non chiedono soldi ci sono, esistono e non sono quasi mai menzionate. Il paragone con la Juve Stabia diretta sapientemente dal Direttore Alberico Turi e dal responsabile Saby Mainolfi con la supervisione del presidente Andrea De Lucia, è d’obbligo. I due settori, entrambi di Lega Pro, uno che ‘prende soldi’ ed uno che ci rimette, quello stabiese, ma ha il coraggio di non illudere i ragazzi dicendogli la verita’ sulla loro capacità calcistiche, una cosa che sta davvero a cuore al club visto che i ragazzi non vanno illusi e i genitori devono accettare il giudizio, anche se negativo, sulle loro capacità.
a cura di Ciro Novellino
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