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i, avete letto bene. A cosa ci riferiamo? Ma al riconoscimento dello scudetto del 1945 per la Juve Stabia.
Da anni l’Associazione socio-culturale StabiAmore, nella persona del Presidente Gianfranco Piccirillo, si sta battendo affinché finalmente venga riconosciuto un titolo sportivo “legittimo” ad una delle realtà calcistiche più antiche del mezzogiorno d’Italia.
In quel periodo il secondo conflitto mondiale era ancora attivo e, in un Sud Italia liberato dai tedeschi, la Juve Stabia, a suon di prestazioni importanti e gol, batteva formazioni altrettanto importanti, fino a raggiungere la testa della classifica di un campionato che provava a ripotare tutti alla normalità di un tempo.
In questa battaglia portata avanti da StabiAmore hanno partecipato dall’inizio stabiesi, tifosi, politici e avvocati. Tra questi ricordiamo: “Orgoglio Stabiese” di Tonino Ercolano (ex capo ultras gialloblè), le Hard Girls Warriors (gruppo di tifose delle Vespe) presieduto da Patrizia Esposito e l’avvocato Edoardo Chiacchio esperto in diritto sportivo. E’ stato creato da diversi anni un vero e proprio “Comitato per lo Scudetto allo Stabia” che opera su facebook per raccogliere consensi in merito a questa iniziativa.
Purtroppo nonostante tutto questo impegno, questo riconoscimento tarda ancora a diventare realtà.
Per portare a conoscenza di tutti la storia di questo scudetto mancato, Gianfranco Piccirillo e Tonino Scala hanno pensato di mettere penna su carta dando vita al libro:
“1945 – Stabia lo scudetto che manca” edizioni Utopia.
Giovedì 30 settembre 2021 alle ore 17:00 nella corte del Palazzo di via Gesù n. 12 sarà presentato alla stampa.
I moderatori della serata saranno Tiziano Valle (speaker del Menti e redattore di Metropolis) e Mario Vollono (vicedirettore di ViViCentro.it).
Alla serata sarà presente Gaetano De Stefano, Assessore allo Sport del Comune di Castellammare di Stabia, alcuni Dirigenti della S.S. Juve Stabia e alcuni tifosi delle Vespe.
Purtroppo a causa dell’epidemia di Covid 19 la partecipazione sarà solo su invito al fine di garantire il distanziamento sociale e la sicurezza sanitaria