Protagonista della rubrica “30 Minuti con le Vespe”, in onda sulla pagina Facebook ufficiale della Juve Stabia, è stato Alex Redolfi. Il difensore gialloblù ha risposto alle domande ed alle curiosità dei tifosi stabiesi.
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ueste le sue parole:
Le esperienze passate mi hanno fatto crescere; ho giocato per sei mesi in Portogallo ma appunto dopo poco ho sentito il bisogno di dover tornare in Italia, dove il calcio è tra i più competitivi. La vittoria di campionato con la Cremonese? E’ un ricordo stupendo, perché vinto dopo una rimonta incredibile sull’Alessandria e con un gol all’87esimo minuto.
Sono cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, tra i migliori in Italia. A fare la differenza è la fiducia che fanno sentire ai giovani, e questo è un elemento che aiuta tanto a crescere, sia dal punto di vista personale che calcistico. Ne vado fiero e l’obiettivo è fare ritorno alla base e fare bene in nerazzurro.
L’arrivo alla Juve Stabia si è concretizzato dopo tanti anni di corteggiamento reciproco. A convincermi è stata la fama della piazza, di altissimo livello per la Serie C, e le parole di tanti ragazzi passati già alle Vespe.
A Castellammare mi trovo benissimo, sia per la bellezza della città che per come si vive. Magari è scontato ma amo il lungomare, davvero bellissimo, mentre il traffico è un fattore che non mi piace per niente! Qui ho trovato, tra l’altro, un gruppo di ragazzi davvero unito.
Playoff? Sarebbe bellissimo arrivare in fondo e vincerli; sarebbe un qualcosa di straordinario che passa dalla nostra voglia di vincere e dalla nostra capacità di commettere meno errori possibili. Vedo i gironi di Serie C molto diversi tra loro, con quello del Sud decisamente più competitivo.
La sconfitta con la Casertana è stata meritata, va detto. I nostri avversari sono scesi in campo con molta più fame di noi, riuscendo anche a rimontare la nostra rete. Sappiamo quanto è importante il derby per i nostri tifosi, quindi è una sconfitta che fa doppiamente male. E’ un risultato che può essere salutare per noi, se presa nel verso giusto, come avvenuto con gli altri passi falsi
Il fatto di passare spesso in svantaggio, da un lato testimonia qualche disattenzione, ma siamo umani e ci sta; dall’altro certifica la nostra forza, perchè spesso e volentieri riusciamo poi a ribaltare il risultato.
Puntiamo ad essere la mina vagante dei playoff, dando filo da torcere a chiunque troveremo sulla nostra squadra. Dobbiamo però stare concentrati solo sulle ultime due gare, da cui passa l’importantissimo quarto posto.
Bilancio personale? Positivo di squadra, forse non del tutto a livello personale. Ho giocato poco quindi non sono riuscito a dare il contributo che avrei voluto alla squadra. Non mi abbatto ma anzi spero di mettere in difficoltà il Mister in questo rush finale della stagione.
Fondamentale per il nostro rendimento è stato il sostegno del Patron Manniello, che pronostica il nostro arrivo dal quarto al sesto posto dall’inizio della stagione. Ci ha visto lungo e speriamo di ricambiare il suo affetto con altri risultati positivi.
La Curva? Credo che tante piazze in Italia, a prescindere dalla categorie, dovrebbero avere una curva come la nostra. Trasmette una carica incredibile e ci sta sempre vicino: ogni nostro risultato è merito soprattutto dei nostri tifosi.
La sconfitta che ci ha fatto più male è stata quella di Bisceglie, quando abbiamo fatto davvero poco. La vittoria più emozionante invece quella di Lecce, con una grandissima prestazione a fermare la cavalcata della squadra che sta vincendo in campionato.
Fuori dal rettangolo di gioco sono diverso da come mi si vede in campo, dove appaio spesso nervoso. Sono tranquillo e molto socievole, amo ridere e scherzare con i compagni. Sono testardo e pigro..anzi sono un fannullone: passerei ore sul divano a non far niente. Tra i pregi ci metto la simpatia, l’essere solare e la mia parlantina, anche se spesso parlo troppo ed i miei compagni me lo fanno notare.
Nel tempo libero passo il tempo con i miei compagni e con la mia ragazzi quando è qui; cerco di girare le zone campane che sono davvero bellissime. Sto cercando di visitare tutte le città limitrofe. Ho poi l’hobby della pallavolo, sport che pratico quando posso.
Preferisco il salato, soprattutto il coniglio cucinato da mia madre! Qui poi ho imparato ad amare la mozzarella ed ovviamente la pizza. Me la cavo anche ai fornelli, come possono confermare i miei compagni.
Numero preferito? Il 20 ma non l’ho mai preso per giocare; ho il 13 in onore del mio idolo, Alessandro Nesta.
Ho sei tatuaggi, ovviamente tutti con un significato. Sono dedicati alla mia famiglia ed hanno un valore importante per me. Ho un fratello che si chiama Mirko.