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Juve Stabia, tra preoccupazione ed un precedente – EDITORIALE

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a Juve Stabia si trova a fare i conti con una ripresa di campionato rivelatasi dura e faticosa come una delle riprese finali di un match di box, quando l’avversario ha voglia e rabbia giuste per vincere l’incontro. Il doppio passo falso consecutivo, arrivato tra l’altro in due scontri diretti, ha complicato enormemente i piani della squadra di Caserta, che vive il momento più complesso della stagione senza però vedere ancora nulla di compromesso.

Con la testa già al derby di domani a Benevento, non è comunque semplice analizzare la sconfitta rimediata con il Livorno, capace di soffiare alla Juve Stabia sei punti dei suoi complessivi ventuno. Il palliativo di un primo tempo tutto sommato positivo, che pareva sufficiente e nulla più a portare a casa la vittoria, è stato cancellato da una ripresa in cui le Vespe hanno sintetizzato tutti gli errori visti nell’arco della stagione.

Come a Pescara, nei secondi 45 minuti c’è stato il crollo della compagine stabiese. Se in Abruzzo il calo era stato prettamente fisico ed aiutato dagli svarioni di Germoni, contro i toscani prima ancora che atletico il blackout è stato mentale, con la Juve Stabia presente in campo per il secondo tempo ma solo simbolicamente. Farsi chiudere nella propria area dalla squadra ultima in classifica, a ripresa appena iniziata, è un segnale preoccupante che denota i limiti attuali di una squadra in difficoltà fisica e mentale. A poco valgono le considerazioni sul lungo e inaspettato stop forzato perchè è un fattore con cui hanno fatto i conti, allo stato pare meglio, tutte le squadre del campionato.

Campanello d’allarme altrettanto preoccupante è quello tecnico, dovuto al comportamento di un undici che pare aver perso certezze anche palla al piede. Se Calò non inventa da calcio piazzato o Canotto non è in versione Speedy Gonzales, le soluzioni per fare male agli avversari sono poche, come non del tutto all’altezza sembrano le alternative che offre la panchina. Proprio il fattore sostituzioni col Livorno non è stato sfruttato a dovere, non tanto per i cambi non efficaci, quanto per le due sostituzioni non utilizzate e perse nel caos che ha condizionato tutto il secondo tempo. Nessuna certezza che il risultato sarebbe cambiato con due cambi in più ma fa strano non aver tentato tutte le soluzioni possibili, anche quelle più azzardate o disperate, per evitare una sconfitta dolorosissima.

Il doppio risultato negativo dei giorni scorsi costringe ora le Vespe a fare bene nelle prossime partite, non certo le più semplici per rialzarsi. Il Benevento attende la Juve Stabia con la voglia di festeggiare la matematica promozione contro i rivali di tante sfide passate; tutto sembra remare dalla parte degli avversari, come nove anni fa, quando rivale era la Nocerina. Il 17 aprile 2011 i rossoneri attendevano la Juve Stabia per celebrare la promozione in B, rimandata poi a causa dell’impresa vittoriosa della squadra di Braglia. Difficile ripetere, con una categoria di differenza, le gesta di quel giorno, ma in un momento complesso anche un precedente positivo può essere di buon auspicio.

Al di là dei risultati passati e futuri, inutile cercare il colpevole e relative soluzioni drastiche perchè in un lasso di tempo così breve nessuna svolta porterebbe con un minimo di certezza ad un cambio di passo. Si faccia, ognuno nella propria veste, il massimo per raggiungere la salvezza; poi al termine di questa tribolata stagione ognuno farà le proprie valutazioni: nel frattempo, criticando in modo costruttivo, come è giusto che sia, ci si concentri su una salvezza ancora possibile.

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