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Castellammare di Stabia

Juve Stabia vittoriosa a Bisceglie. Il Podio Gialloblu.

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Medaglia d’oro: a Gennaro Borrelli ed alla sua rete alla Quagliarella. La prodezza volante dell’attaccante ex Pescara consente alla Juve Stabia di sbrogliare una gara destinata allo 0-0 e conferma l’ottima intuizione del diesse Pavone, che a gennaio ha puntato senza indecisione sulla voglia di rivalsa di Borrelli. Il centravanti segna, in tutti i modi, e si sacrifica: il massimo per Padalino.

Medaglia d’argento: a Edgar Elizalde, che dimentica l’errore commesso contro il Teramo. L’uruguaiano gestisce senza troppi affanni, insieme ai compagni di reparto, le punte del Bisceglie, che comunque lo costringono all’ammonizione nel primo tempo. Nessun brivido degno di nota nella gara del numero 4 che, insieme ad Esposito, ha restituito stabilità alla retroguardia campana.

Medaglia di bronzo: ad Alessandro Marotta, che gestisce perfettamente i pochi palloni giocabili. Le azioni degne di nota che si sviluppano dalle parti dell’ex Vicenza non sono molte ma è chiaro che la sua presenza in campa accentui la fiducia della squadra. Dopo il vantaggio, i compagni lo cercano ed il 10 stabiese smista con sapienza e classe tanti palloni, abbassando i ritmi e facendo scorrere le lancette del cronometro.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: ad Alessandro Garattoni, che non trova lo sprint giusto sulla fascia destra. Il terzino è forse l’elemento che meno ha, ad oggi, assimilato il nuovo assetto tattico, che gli impone di coprire tutta la fascia di sua competenza. Poche le sgroppate del numero 5 che solo in un’occasione riesce ad andare al cross per Marotta.

Medaglia d’argento: a Tommaso Fantacci, che prosegue nel suo periodo di involuzione. Altra prestazione in cui le ombre sono state più numerose delle luci per il fantasista di Padalino, che ci mette impegno e corsa ma che difficilmente offre il guizzo di fantasia in grado di incidere sull’andamento del match.

Medaglia di bronzo: a Luca Berardocco, che non dà ritmo alla manovra della squadra. Gara contraddistinta da equilibrio ma senza la rapidità di pensiero e l’intraprendenza vista contro il Teramo. Nel finale ancora una volta  un suo passaggio orizzontale intercettato dal centrocampo avversario rischia di complicare la gara.

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