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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia: pessimismo, ottimismo o realismo?

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ecce e Juve Stabia si sono affrontate a viso aperto, offrendo uno spettacolo pregevole ad i tifosi di entrambe le squadre e anche agli appassionati di calcio, ma supporter di altre compagini, che hanno preferito il match del Via del Mare a quello del San Paolo tra Napoli e Juventus. La gara è terminata con la vittoria del Lecce, con lo stesso punteggio dell’andata; come in ogni ambito della vita, ci sono aspetti postivi e negativi. Le chiavi di lettura per i gialloblù possono essere tre, a seconda se si scelga di essere pessimisti, ottimisti o realisti. Proviamo ad ipotizzare questi tre scenari.

PESSIMISMO: Se si volesse analizzare la prestazione della Juve Stabia facendosi prendere dal pessimismo, gli spunti di riflessione certo non mancherebbero. Si dovrebbe porre l’accento sulle prestazioni horror di Santacroce e Russo, che con i loro errori, hanno regalato ai salentini i primi due gol. Ancora, sarebbe inevitabile notare come la Juve Stabia abbia perso il terzo scontro diretto dall’inizio del nuovo anno (Siracusa, Foggia e Lecce appunto), presentandosi non certo nelle migliori condizioni mentali alla vigilia di altri due scontri diretti importanti con Matera e Virtus Francavilla. Guardando la gara con gli occhi della critica, poi, non troverebbe risposta la domanda sul perché Ripa, reduce da una doppietta, e Marotta, tra i più positivi domenica, siano stati lasciati in panca per tutti i novanta minuti di gioco.

OTTIMISMO: Lasciamo ora a casa la nostra indole pessimista e diamoci alla lettura ottimistica della gara della Juve Stabia. Le Vespe hanno giocato la gara a viso aperto contro una squadra che, per organico, è probabilmente superiore anche al Foggia che naviga a vele spiegate verso la Serie B. Si potrebbe ancora facilmente intuire che i gialloblù non hanno concesso particolari palle gol al Lecce e che anche i primi due gol sono stati alquanto casuali. Quello di Marconi nasce da una carambola impossibile da prevedere, e quello di Tsonev dal gentile omaggio di Russo, dunque fattori poco riconducibili a carenze della retroguardia stabiese. Ancora si dovrebbe mettere l’accento sulla super prestazione di Daniele Paponi, autore di un gran gol e protagonista sfortunato di un palo che, nel finale, avrebbe potuto regalare il pareggio meritato alle Vespe. L’ottimismo potrebbe coinvolgere anche il giudizio su Cutolo, con la speranza che il primo gol con la maglia gialloblù sia da slancio per l’ex Entella rendendolo protagonista per il finale di stagione. Sarebbe poi evidente il confronto con la squadra spenta vista prima dell’arrivo di Carboni: la Juve Stabia gioca ora con grinta e caparbietà, senza lasciarsi abbattere dalla prima difficoltà e tentando sempre senza paura di rimettere in sesto la gara.

REALISMO: Volendo rivivere la gara con gli occhi obiettivi di chi non si lascia condizionare dal risultato o dal momento, la Juve Stabia vista a Lecce offre tanti spunti di riflessione. Innanzitutto la squadra assimila sempre di più cosa vuole Carboni, non solo in campo ma anche nella testa. Le Vespe sono scese in campo senza timori reverenziali, giocando alla pari con il Lecce. La gestione della gara è stata buona, con una ripresa tutta a tinte gialloblù, in cui l’unico lampo giallorosso ha portato alla rete del 3 – 1; il nuovo tecnico ha poi fatto in modo che siano tutti protagonisti, a prescindere dal minutaggio. Così Ripa che si accomoda in panchina dopo una doppietta viene sostituito da Paponi, che per pochissimo non emula il compagno, sfiorando il gol del pareggio nel finale; il posto del buon Mastalli visto domenica viene preso da Matute, autore di una prova positiva al Via del Mare. Sarebbe sbagliato pensare che i problemi non ci siano o che siano sulla via di risoluzione, ma gli aspetti concretamente e realmente positivi ci sono. Di certo la Juve Stabia a Lecce ha perso una gara pesante, ma la sconfitta, per come è arrivata, poteva essere facilmente un pareggio giusto e, per le Vespe meritato, alla luce di 90 minuti dove non si è vista nessuna superiorità particolare degli uomini di Padalino.

Ognuno può scegliere la lettura in cui più si ritrova o che maggiormente trova vicina alla realtà. Fermo restando che ognuno ha una propria visione del momento, sia chiaro che essere pessimisti non può portare a nessuna conseguenza positiva ed, anzi, rende soltanto le cose più difficili. Darsi al realismo, magari supportato da un pizzico di ottimismo, senza farsi prendere dallo scoramento, è la soluzione migliore. E’ ormai chiaro che le restanti sono partite di avvicinamento ai play off, che Carboni deve sfruttare non solo per fare risultato ma anche per conoscere una squadra che ha in mano da poche settimane; vivere l’avvicinamento agli spareggi con obiettività e positività non potrebbe che portare beneficio a tutto l’ambiente.

Raffaele Izzo


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