La Juve Stabia e il Napoli, la Vespa e il “Ciuccio” a confronto
L
a Juve Stabia bella e spumeggiante di questo inizio di stagione ha attirato su Gaetano Fontana le attenzioni e le lodi di tanti addetti ai lavori. Ciò che balza all’occhio, però, osservando la squadra gialloblù è la vicinanza ai principi di gioco inculcati da Maurizio Sarri al suo Napoli.
Fateci caso; entrambe le squadre scendono in campo con un 4-3-3 a proiezione fortemente offensiva, dove la parola d’ordine è attaccare prima ancora che difendere. L’attacco parte proprio dalla difesa, con due esterni che danno il meglio nella fase di spinta: Cancellotti e Liotti (in attesa di Liviero) nella Juve Stabia, e Hysaj e Ghoulam nella formazione azzurra. Terzini che macinano chilometri e che sfornano cross a ripetizione per il centravanti della squadra.
Le similitudini possono essere facilmente individuabili anche nella zona offensiva del campo, dove i due esterni hanno il compito di innescare la punta centrale, con licenza, però, di colpire anche in prima persona il portiere avversario. Così dunque Mertens e Kanoutè sulla sinistra e Callejon e Marotta sul fronte destro. Sempre in tema di esterni offensivi, sia Napoli che Juve Stabia possono contare su una batteria di “ali” che pochi organici del rispettivo campionato possono vantare: Sandomenico e Lisi da una parte ed Insigne e Giaccherini, jolly dal centrocampo in su, dall’altra. Questa idea di gioco vede poi nel centravanti il finalizzatore di tutta la manovra della squadra, il beneficiario degli assist dei compagni.
Anche nella gestione del proprio attaccante principe le due squadre hanno avuto una condotta simile. Sarri al suo arrivo a Napoli è riuscito nella non facile impresa di convincere un demotivato ed avvilito Higuain a restare in azzurro ed a rimettersi in gioco, portandolo poi a sfondare dopo pochi mesi il muro dei 36 gol in Serie A.
Con le dovute proporzioni Gaetano Fontana ha fatto la stessa cosa con Stefano Del Sante. La punta perugina era al centro di tante voci di mercato ma a Fontana è bastata una chiacchierata per convincere il suo attaccante a restare alla Juve Stabia ed a renderlo il leader dell’attacco stabiese. Se Del Sante, come avvenuto ad Higuain, a fine stagione riuscisse a superare il proprio record di gol (14 stagionali), avvicinerebbe ancora di più la sua stagione a quella scorsa di Higuain.
Tutte queste similitudini non possono essere frutto di caso o coincidenza, ed infatti trovano una radice molto forte nella scorsa stagione. Fino a pochi mesi fa Gaetano Fontana stava scontando una dolorosa squalifica; non è un mistero che in quel periodo il tecnico della Juve Stabia si sia recato più volte a Castel Volturno per seguire gli allenamenti del Napoli e “rubare” qualche segreto a Maurizio Sarri.
Evidentemente, stando a quanto visto fino ad ora, Fontana ha imparato molto bene da Sarri ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il paragone tra Juve Stabia e Napoli ha trovato la conferma anche di uno dei diretti interessati: Stefano Del Sante. Nella conferenza stampa di oggi, la punta stabiese ha confessato come Fontana abbia dato alla squadra una consapevolezza dei propri mezzi ed una mentalità vincente e da grande squadra mai viste nei mesi scorsi. Proprio quello che Sarri ha fatto con il suo arrivo a Napoli dopo l’epilogo dell’era Benitez.
Siamo solo alla vigilia della terza gara di campionato, ed è presto per azzardare ulteriormente questo paragone, ma il Gaetano Fontana versione “sarriana” sembra davvero aver cambiato la Juve Stabia.
Raffaele Izzo
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