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Castellammare di Stabia

Juve Stabia – Morero a “30 Minuti con le Vespe”: A Castellammare mi trovo benissimo. Col Catania per riscattare la sconfitta di Cosenza…

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Ospite della consueta diretta “30 Minuti con le Vespe” sulla pagina Facebook della Juve Stabia è stato il Capitano dei gialloblù: Santiago Morero. Il difensore argentino ha risposto alle tante domande e curiosità dei tifosi stabiesi connessi.

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ueste le principali dichiarazioni di Morero:

 Il mio bilancio alla Juve Stabia è senza dubbio positivo, sia dal punto di vista personale che collettivo. Lo scorso anno non si è concluso come avremmo voluto, per colpa nostra e a causa di certi episodi dubbi. Questa stagione stiamo seguendo Mister Caserta e speriamo di toglierci tante soddisfazioni.
La fascia di Capitano? E’ una cosa bella, un orgoglio: certo dà anche maggiori responsabilità ma è un qualcosa che porto con piacere; è giusto che i “vecchi” come me, Paponi, Matute, Branduani ecc diano il buon esempio e siano da guida per i più giovani. So che l’ha indossata Fabio Caserta, qui un’istituzione, quindi questo è uno stimolo in più a fare bene.
Ho giocato nelle tre principali serie, sia qui che in Argentina. In Italia tra Serie C e serie B non c’è molta differenza: ci sono squadre che dopo la promozione riescono a fare bene anche in cadette ria. La Serie A è invece un altro mondo, completamente diverso dalle altre categorie. Al Chievo Verona ho vissuto un’esperienza bellissima, dove, dopo qualche mese senza giocare, ho trovato il mio spazio ed anche un gol. L’esordio a San Siro contro l’Inter sarà sempre indimenticabile. Ho un ricordo molto positivo della mia stagione in Serie A. Pronostico per i prossimi mondiali? Speriamo li vinca la mia Argentina! Lo spero anche per Messi, sempre troppo criticato in patria.
La mia squadra italiana preferita? Da piccolo seguivo la Fiorentina perché il mio idolo era Batistuta. Tra le argentine, da bambino tifavo per il Boca Juniors, poi quando sono entrato nel settore giovanile del Rosario Central ho inevitabilmente virato su quella squadra.
Avversari più forti che ho incontrato? Ce ne sarebbero tantissimi! Sono arrivato nel 2008, quando il campionato italiano era ancora il migliore del mondo: ho incrociato Totti, Del Piero, Di Natale, Cannavaro ecc. Se devo farti un nome tra i ragazzi più giovani, ho affrontato Belotti quando vestiva la maglia del Palermo e, nonostante fosse giovanissimo, mi fece una grande impressione.
Gli allenatori avuti qui alla Juve Stabia? Mister Fontana lavorava in modo maniacale su aspetti che per le sue idee di gioco erano importanti e gli va dato atto del grande lavoro fatto fino a gennaio. Mister Carboni ha un curriculum importante ed è riuscito a darci la stabilità di cui avevamo bisogno in quel periodo. Caserta ha appena iniziato ma ha già le idee chiare, come si vede in campo: nonostante un’estate con molti cambiamenti, abbiamo già una nostra identità e nostri schemi. Il mio rapporto con lui? E’ ottimo ma è cambiato con il suo nuovo incarico: fino allo scorso anno era più “amichevole” ed informale; ora invece c’è una gerarchia diversa da rispettare. Non lo chiamo più Fabio ma Mister e gli auguro di fare una carriera importante anche come allenatore.
La scelta di prolungare il contratto e spammare l’ingaggio? E’ stata una decisione presa con la mia famiglia, visto che a Castellammare ci troviamo molto bene. Quando ho saputo che la società aveva certe esigenza, ci sono voluti pochi discorsi per trovare una soluzione; in più non avevo mai giocato al Sud prima dell’anno scorso quindi ho voluto proseguire qui, anche per la ferrea volontà di mia moglie.
Penso che questa sia una stagione in cui ci sono tre squadre nettamente più forti delle altre: Catania, Lecce e Trapani. A parte queste tre, vedo molto equilibrio in n campionato dove contano fattori diversi: la condizione fisica, la sfortuna, qualche errore arbitrale ecc. Noi, ad esempio, abbiamo raccolto molto meno di quanto meritassimo nelle ultime gare; puntiamo a dire la nostra e a giocarcela con tutti.
Con Atanasov lo scorso anno si era creata una vera alchimia, ci trovavamo alla perfezione ed ognuno conosceva i movimenti dell’altro. In questa stagione ho compagni di reparto più giovani ma ugualmente bravi. Allievi, Redolfi e Bachini hanno già dimostrato il loro valore quindi qualunque sia il mio compagno di reparto so che posso contare su un calciatore di sicuro affidamento.
A Cosenza il risultato più giusto sarebbe stato lo 0 – 0 perché nessuna delle due squadre ha fatto molto per vincere. Anche lì c’è stato un episodio arbitrale dubbio ma dobbiamo essere bravi a mettere in campo sabato la rabbia per la sconfitta in Calabria. Stiamo preparando la gara nel migliore dei modi e non partiamo certo sconfitti.
Vita privata? Sono sposato ed ho tre figli: due femmine ed un maschio, Thiago, arrivato alla fine! Un futuro per lui da calciatore? Mi farebbe piacere ma spero sia felice, qualsiasi cosa farà. Se mi manca l’Argentina? Mi manca soprattutto il resto della mia famiglia, ma sono Italia da tanti anni quindi mi sento a casa qui. Poi al termine di ogni stagione torno in Argentina per ricaricare le pile.


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