Protagonista della rubrica “30 Minuti con le Vespe, in casa Juve Stabia, è stato Fabrizio Melara. L’esterno gialloblù ha risposto alle curiosità dei tifosi stabiesi.
Q
ueste le parole di Melara:
La mia carriera è stata contraddistinta da tanti sacrifici ma da altrettante soddisfazioni. Ricordo con piacere ogni esperienza e vittoria, ma ovviamente la doppia promozione col Benevento è un qualcosa di straordinario, che resterà a lungo in me.
Sono arrivato alla Juve Stabia con tanta voglia di fare bene e dopo una valutazione lunga ma penso corretta. Ad incidere sulla mia scelta anche la voglia del Patron Manniello di avermi in gialloblu: il suo corteggiamento andava avanti da anni.
Ho trovato un gruppo compatto e composto da tanti ottimi ragazzi; ho legato con tutti, in particolare con Vicente e Marzorati, arrivati a gennaio come me e con cui ho condiviso molti momenti in albergo. Ho un bel rapporto con tutti, anzi cerco di essere utile con la mia esperienza, soprattutto ai ragazzi più giovani. In questa fase della carriera ogni consiglio può essere determinante.
Fabio Caserta? È un ottimo allenatore, preparato e che fa sentire tutti importanti.
L’obiettivo è dire la nostra nei playoff, conquistati a seguito di una striscia vincente e meritata. Non vogliamo fare la comparsa negli spareggi ma lasciare un segno importante. Conterá scendere in campo con la giusta cattiveria e con tanta fame.
Mantenere il quarto posto sarebbe fondamentale, e per questo dovremo scendere in campo a Reggio Calabria senza fare calcoli. Se perdessimo la quarta piazza saremmo costretti a giocare già venerdì e dal punto di vista fisico sarebbe molto probante. Negli spareggi promozione temo molto il Trapani, meno il Catania anche per un discorso di età media degli etnei.
Ad oggi non posso dirmi soddisfatto del mio rendimento alla Juve Stabia. Ho avuto qualche problema fisico che mi ha costretto a stare fuori per un po’, condizionando il mio rendimento. Dopo aver giocato pochissimo e essermi fatto male, non è semplice trovare la condizione fisica ideale.
Le Vespe? Sono un’ottima squadra, tra l’altro Castellammare è un ambiente ambizioso ma dove è possibile lavorare con serenità, aspetto molto importante. Nei playoff l’entusiasmo dei giovani in squadra, misto alla esperienza di noi più esperti, può essere decisivo.
Altro fattore rilevante è la Curva Sud, che ci sostiene sempre al massimo dandoci una grande mano. Ovviamente farebbe piacere avere più tifosi sugli spalti del Menti, ma chi viene ci fa sempre sentire il proprio sostegno.
Sarebbe bello ripetere quanto successo a Benevento, dove all’inizio il pubblico al seguito della squadra non era numeroso, salvo poi riempire lo stadio nella finale con il Carpi. Il sogno nel cassetto non può che essere centrare la promozione con la Juve Stabia.
Il gol? Mi manca ma solo relativamente. Sono un calciatore che apprezza anche l’assist e che cerca spesso di mandare in rete gli attaccanti. L’importante è essere utili alla squadra, che sia con reti o assist.
Sono tifoso della Lazio, squadra in cui ho fatto tutto il settore giovanile e con cui ho anche esordito in Coppa Uefa. Il mio idolo di infanzia era Alen Boksic, fortissimo; mentre oggi il calciatore di riferimento è Cristiano Ronaldo.
Pregi? Sono solare, ordinato e generoso; tra i difetti metto la testardaggine, la pignoleria e la pericolosità.
Sono sposato e ho un bimbo di tre anni, Eduardo. Lui e mia moglie sono rimasti a Benevento, dall’anno prossimo si trasferiranno con me qui a Castellammare.