Protagonista della rubrica “30 Minuti con le Vespe”, in onda sulla pagina Facebook ufficiale della Juve Stabia, è stato Kelvin Matute. Il centrocampista gialloblù ha risposto alle domande ed alle curiosità dei tifosi stabiesi.
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ueste le parole di Matute:
Tra le esperienze passate forse quella che porto maggiormente dentro è quella di Crotone. Si tratta di una piazza importante, dove sono stato tanti anni e dove sono cresciuto tanto come calciatore. Inoltre a Crotone c’è una tifoseria calda, che mi ha voluto bene ed a cui sono molto legato. Ugualmente sono stato benissimo anche a Caserta, dove vivo tutt’ora.
Qui alla Juve Stabia ho trovato un gruppo sano e molto unito. Condividiamo ogni momento della giornata, scherzando ogni giorno e cercando di superare insieme anche i momenti difficili che in una stagione possono comprensibilmente capitare. E’ un gruppo eccezionale, dove ognuno combatte per l’altro: possiamo fare grandi cose.
Ho molta esperienza ma non mi sento un leader. O meglio, in questo spogliatoio ci sono tanti leader, ognuno a modo suo e non solo noi più “anziani”, ma anche i più giovani, sentono la responsabilità di dover far bene con una maglia importante come quella della Juve Stabia.
La scelta di rimanere alle Vespe? Nel Calcio c’è tanta voglia di rivincita. Dopo l’amaro finale della scorsa stagione non mi sentivo di lasciare la Juve Stabia quindi ho accettato con entusiasmo la proposta della dirigenza e sono rimasto con piacere a Castellammare. L’ottimo rapporto con dirigenza e staff tecnico, dai quali proviene sempre serenità, ha fatto il resto.
Il 7 – 0 all’Akragas è stato esaltante. Non mi era mai capitato in carriera di vincere con un punteggio così rotondo e penso che non si sia trattato di una mancanza di rispetto per l’avversario; anzi quando in campo si dà tutto, giocando al massimo, si onora sempre la squadra antagonista.
La salvezza acquisita ci dà grande carica. Abbiamo vissuto momenti difficili ma siamo stati bravi a superarli senza perdere la nostra unità. A questo punto possiamo e dobbiamo guardare ad un altro obiettivo, ma guardando ad una partita alla volta, senza perdere la concentrazione in vista dei singoli match che ci aspettano. Speriamo di continuare a questa strada.
Il ritorno al 4-3-3 ci ha dato nuove consapevolezze. Il mister è stato bravo a cogliere, nel momento difficile della stagione, l’opportunità di tornare a questo schema ed i risultati gli hanno dato ragione. Detto questo, i moduli sono solo numeri e per me contano relativamente; quella che fa la differenza è la voglia di vincere.
Una squadra da evitare ai playoff? Non penso ci siano avversari da evitare perché in fondo nessuno, nel corso di questa stagione, ci ha messo sotto. Si gioca 11 contro 11 e noi non abbiamo paura di nessuno. Certo, ci sono squadre con organici e nomi importanti ma dobbiamo temere solo noi stessi. Se scendiamo in campo con la giusta fame sono gli altri che devono temere la Juve Stabia.
In questo periodo conta molto allenarsi al massimo, perché bisogna considerare non soltanto il finale di campionato ma anche le partite che, speriamo, verranno dopo. Il mister sta facendo sentire tutti importanti e c’è voglia in ognuno di noi di metterlo in difficoltà. Lavoriamo bene, ognuno nel proprio ruolo, e i risultati continueranno ad arrivare.
Rasarmi i capelli in caso di promozione? Sono disposto a fare l’impossibile per una eventuale promozione! Quindi sì ma non pensiamoci adesso. Restiamo sul pezzo guardando gara dopo gara; se poi ci sarà una promessa da mantenere in vista di un risultato prestigioso a fine stagione, saremo felici di salutare i capelli..tanto nello spogliatoio non mancano i barbieri!
Cerco di migliorare in tutti gli aspetti de mio gioco, consapevole che ho ancora tanto da imparare e che non giochiamo a tennis, ma a calcio. Questo significa che si vince e si perde insieme e che da soli non possiamo andare lontano; conta essere uniti in ogni gara ed allenamento.
I tifosi? Sono splendidi e ci danno una grande mano, durante le gare ma anche in allenamento. Si vede che hanno nel cuore la Juve Stabia e la loro carica per noi è vitale. Speriamo di poter vedere un Menti più pieno perché la loro presenza è un fattore determinante per i nostri risultati.
Sono sposato con la mia bellissima moglie Patrizia e abbiamo bimbo, che vive qui con me, ed una bimba di otto anni, che vive in Camerun ma che spesso viene a trovarmi. Durante il tempo libero cerco di godermi al massimo la mia famiglia perché il calcio è un lavoro che spesso ti porta via il tempo da passare con gli affetti familiari. Tutto il resto della mia famiglia, mia mamma, mio fratello e mia sorella sono in Camerun e mi mancano tanto.
Difetti? Sono una persona sincera, che a volte diventa un difetto perché non riesco a mentire e dico in faccia alle persone quello che penso e non sempre sono pensieri positivi. Tra le qualità invece ci metto la mia semplicità.
Hobby oltre il calcio? Il tennis. Piatto preferito? Riso. Non ho tatuaggi, anzi non mi piacciono proprio. Squadra del cuore? Juve Stabia! Non può che essere la squadra per cui lotto e gioco. Se non avessi fatto il calciatore avrei proseguito negli studi; ho studiato ragioneria e mi sarebbe piaciuto continuare su quella strada.