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Juve Stabia, l’ex D.S. Logiudice: Il premio Italian Sport Awards lo dedico a mia moglie e lo divido con Manniello…

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Pasquale Logiudice ex Direttore Sportivo della Juve Stabia felice per il premio ricevuto agli Italian Sport Awards, il primo della sua lunga carriera

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a nostra redazione ha raggiunto telefonicamente Pasquale Logiudice. L’ex Direttore Sportivo della Juve Stabia che ci ha confidato le emozioni nel ricevere il premio “Italian Sport Awards” come migliore Direttore Sportivo della scorsa stagione.

Lunedì ha ricevuto il premio “Italian Sport Awards” come migliore Direttore Sportivo della Lega Pro. Che sensazioni le lascia questo riconoscimento?

E’ un premio che mi inorgoglisce e che dà ancora più peso all’ottimo lavoro svolto nei tre anni insieme alla Juve Stabia. L’ho vinto per quello che ho fatto da Direttore Sportivo delle Vespe, quindi mi fa doppiamente piacere: per il premio in sé, che da addetto ai lavori fa piacere, e perché mi riporta alla mente le cose egregie del mio periodo stabiese. Certamente è un riconoscimento che si riferisce alla scorsa stagione ma in un certo senso raccoglie la continuità che ho avuto nei tre anni alla Juve Stabia.

Mi preme dividere questo premio con due persone: una è mia moglie, che non c’è più, e che mi ha sempre supportato e sopportato in tutto; l’altra è il Presidente Franco Manniello, che è stato il mio capo scouting!

Dei suoi tre campionati alla Juve Stabia, quale è stato quello più emozionate o esaltante? L’annata più bella alla Juve Stabia è stata probabilmente la prima, dove c’era da ricostruire interamente l’ambiente dopo la retrocessione dalla Serie B. C’era tanta diffidenza intorno alla società ed anche intorno alla mia persona. Fare così bene, partendo da un inizio così difficile, è stato davvero bello. La seconda stagione alle Vespe è stata invece tribolata a causa della sequenza incredibile di infortuni che abbiamo subìto. L’ultima stagione, la scorsa, è stata altrettanto positiva, salvo il finale amaro per come sono finite le cose. Tanti episodi che lasciano amarezza.

Alla Juve Stabia la volle fortemente Gianni Improta. Che rapporto ha con lui?

Gianni già dal periodo pasquale della stagione precedente, quando la Juve Stabia era in difficoltà in Serie B, mi preannunciò che se fosse approdato in società, l’anno successivo, mi avrebbe voluto con sè alla Juve Stabia. Fu di parola, perché mi contattò ed io diedi la mia disponibilità senza esitazioni, vista l’importanza della piazza di Castellammare. Il premio che ho ricevuto è anche di Gianni Improta; del resto perché una squadra, intesa come calciatori, staff, società e tifosi, funzioni, serve la collaborazione di tutte le componenti.

Dei suoi tre anni alla Juve Stabia qual è stata la trattativa portata a termine che le lascia più soddisfazione e quella invece non riuscita che porta ancora rammarico?

Le trattative del primo anno mi hanno dato molta soddisfazione, perché erano calciatori che rappresentavano scommesse, o comunque incognite. Erano ragazzi all’epoca sconosciuti, che i tifosi non riuscivano nemmeno a collocare leggendo le formazioni, durante le prime partite della stagione. Il rammarico invece forse è La Mantia, primo centravanti che contattai la scorsa stagione; fu molto cordiale ma mi fece capire subito che attendeva una chiamata dalla Serie B e che non ci sarebbe stato modo di arrivare alla Juve Stabia. La bontà del calciatore la confermano i 13 gol in Serie C due stagioni fa ed i 15 tra questa stagione e la scorsa in Serie B.

Da esperto di calcio, come giudica la Juve Stabia di questa stagione?

Quella di quest’anno è una Juve Stabia diversa rispetto a quella dello scorso anno, è comunque una formazione “di categoria”. E’ una squadra che soprattutto fuori casa può fare molto male, perché ha giocatori fisici, dinamici, che in fase di ripartenza possono fare molto male. Probabilmente, per rendimento e caratteristiche, in trasferta è una squadra da primato. Ha meno qualità forse a centrocampo, dove negli anni scorsi c’erano Capodaglio e La Camera, ma compensa con esterni di valore.

L’inizio non è stato semplice ma poi Caserta ha trovato la quadratura del cerchio. E’ d’accordo?

Sì, Fabio è un ragazzo intelligente; ha assimilato molto negli anni in cui è stato calciatore e vice allenatore. Probabilmente, per il percorso di crescita della squadra e dei singoli, giocare le prime gare a Caserta, lontano dalla pressione del Menti, è stato un vantaggio. Può sembrare un paradosso, ma Castellammare è una piazza esigente, quindi giocare lontano dal Menti, nella prima fase della stagione quando il gruppo non era ancora al top, ha a mio avviso aiutato la squadra a crescere con meno aspettative e pressione.

I suoi personali auguri ai tifosi di Castellammare. Auguro a tutti i tifosi della Juve Stabia un Natale di serenità, in primis dal punto di vista personale e familiare. Ovviamente auguro anche che quel sogno che tutta Castellammare sportiva ha nel cassetto si possa realizzare.

Cosa farà Pasquale Logiudice nel prossimo anno? Vedremo, sto sfruttando questo periodo di stop per aggiornarmi il più possibile. Quella dei mesi scorsi è stata la “partita” più brutta che potessi perdere quindi è giusto che ci voglia il tempo necessario per tornare a lavorare con serenità. Vediamo se alla fine riuscirò a tornare nella “mia” Catanzaro, visto che mi stanno contattando spesso.

A cura di Mario Vollono

Riproduzione riservata e consentita sono previa autorizzazione della redazione di ViViCentro.it

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