Juve Stabia, due errori hanno inciso profondamente sul cammino delle Vespe in questa stagione che ormai relega la squadra gialloblè a fare prima possibile quei 3-4 punti che possono significare una salvezza sia pure tribolata: l’esonero di Colucci e il mercato di gennaio.
IL CAMMINO TRIBOLATO DELLA JUVE STABIA NELLA STAGIONE 2022-2023, FRUTTO DI DIVERSI ERRORI DI VALUTAZIONE.
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ister Colucci primo fra tutti già dall’estate scorsa aveva capito sin dal ritiro precampionato gli evidenti limiti di questa squadra. Per questo motivo aveva basato il suo gioco su un 4-3-3 asimmetrico che in fase passiva diventava anche un 4-5-1 e in cui tutti dovevano essere bifasici.
Un 4-3-3 in cui uno dei tre davanti era quasi sempre un centrocampista aggiunto che doveva dare più copertura in fase di non possesso. E nella fase passiva, proprio per i limiti notevoli di questa squadra, anche i due esterni offensivi dovevano partecipare alla fase di copertura con frequenti rientri. E soprattutto la squadra giocava più raccolta e coperta 15-20 metri più dietro rispetto alla gestione Pochesci.
Non è un caso quindi che con Colucci questa Juve Stabia abbia dato il meglio di sè. Prova ne è il fatto che la Juve Stabia nelle prime 18 giornate di campionato abbia subito solo 11 gol (media 0,61 a gara) restando per tutto il girone di andata la terza migliore difesa del torneo e rimanendo stabilmente al quarto posto fino a fine gennaio.
L’amministratore unico nonché direttore generale Polcino parlò di Poschesci non più tardi di qualche settimana fa in conferenza come “la scelta migliore che si potesse fare per sostituire Colucci che avrebbe permesso alla Juve Stabia di cambiare registro attuando un gioco più offensivo”.
In realtà il campo e soprattutto i numeri, che non mentono mai nel calcio, hanno dimostrato l’esatto opposto. Ci si voleva divertire e probabilmente ambire a qualcosa in più. Ma mai errore fu più madornale.
La rosa della Juve Stabia (Tonucci e Santos via, di fatto senza sostituirli), di sicuro non rinforzata a gennaio dall’arrivo di giovani che hanno dato contributo zero finora alle sorti delle Vespe, non aveva giocatori con caratteristiche tali da poter permettere al nuovo tecnico di poter attuare il proprio gioco offensivo. Ci si voleva divertire, ma alla fine a divertirsi sono stati solo e soprattutto gli avversari.
E le conseguenze si sono viste in modo nefasto in campo. La Juve Stabia ha smarrito una delle poche certezze del girone di andata che era rappresentata dalla fase difensiva.
La gara di Potenza, come molte della gestione precedente di Pochesci, è stata un campionario di errori difensivi che mai si erano visti tra le fila delle Vespe soprattutto durante la guida tecnica di Colucci.
E i numeri sono davvero impietosi sotto questo punto di vista. Nelle ultime 10 giornate di campionato (9 della gestione Pochesci più una con Novellino), la Juve Stabia sarebbe ultima con 5 punti, 10 gol fatti e 24 subiti. Nelle ultime 10 gare le Vespe rappresentano la peggiore difesa del campionato con una media di 2,4 gol subiti a partita.
Un dato questo dei gol subiti che stride fortemente con i soli 11 gol subiti nelle prime 18 giornate (tutto il girone di andata tranne la gara col Cerignola). Una media gol subiti che si è addirittura quadruplicata passando dagli 0,61 a gara della gestione Colucci nel girone di andata ai 2,4 gol subiti a gara della gestione Pochesci più la prima di Novellino.
Ora però è il momento di non piangere più sul latte versato e di salvare il salvabile cercando di non ripetere più questi errori di valutazione che hanno inciso e non poco sul cammino delle Vespe.
L’esperienza di Novellino può ora risultare decisiva e la squadra è chiamata nelle tre gare in casa che restano e nell’unica trasferta di Messina a dare il massimo per scacciare via tutti i fantasmi e superare tutte le avversità come quella di non poter contare su Pandolfi nelle prossime 3 di campionato per un’espulsione che poteva essere evitata in un momento così delicato.