La Juve Stabia cade anche in casa contro il Latina, che merita il successo. Il tonfo costa caro a Sandro Pochesci, esonerato dal club stabiese
PODIO
Medaglia d’oro: alla tifoseria della Juve Stabia. Nonostante il momento sportivamente orribile, la Curva Sud anche oggi non ha fatto mancare il suo sostegno, anche a risultato ampiamente maturato in favore del Latina. Una passione ineguagliabile che non trova la giusta valorizzazione nelle prestazioni e nei risultati di squadra e società, assenti anche nel promuovere iniziative per la festa del papà e la ricorrenza dei centosedici anni di storia del club. Una tifoseria che ha dovuto, nonostante le tante difficoltà ed il poco supporto dell’ambiente cittadino, organizzare in totale autonomia celebrazioni per i 116 anni di storia del club che, altrimenti sarebbero passati del tutto inosservati.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Sandro Pochesci, la cui gestione tecnica rasenta il fallimento. Doveva portare calcio spettacolare, gol e risultati ma ciò che è arrivato è una deprimente, ed a tratti irrimediabile, discesa in classifica. Una gestione in cui non è andato a buon fine né il cambio di identità tecnico e tattica né, tantomeno, la prevedibile retromarcia sui principi, tanto bistrattati in più occasioni, del suo predecessore. Una terra di mezzo che ha portato la Juve Stabia a ridosso delle zone calde, caldissime, della classifica, con conseguente esonero dello stesso Pochesci.
Medaglia d’argento: al gruppo squadra nel suo complesso, che deve prendersi le proprie responsabilità. Giusto rimarcare le evidenti carenze del corso tecnico, ma altrettanto equo è ribadire come anche i calciatori della Juve Stabia siamo tenuti a dare di più, molto, nei momenti difficili. Il cambio di guida tecnica, di principi di gioco e di ideologie tattiche si innestano sulle qualità, calcistiche e personali dei calciatori, che a tratti sembrano indifferenti rispetto a quelle che sono le sorti della squadra. Il cambio di rotta necessario per centrare la salvezza, tutt’altro che scontato, passa in primis per l’assunzione di responsabilità della squadra, dagli elementi più esperti a quelli più giovani.
Medaglia di bronzo: alle scelte tecniche fatte dal club, nella figura di proprietà e dirigenti. La chimera del calcio offensivo e del bel calcio, unita ad altre valutazioni ancora ignote, ha portato il club ad interrompere bruscamente un progetto tecnico che procedeva spedito, con risultati soddisfacenti. Una scommessa che non ha pagato e che, anzi, sta diventando rischiosissima per la Juve Stabia, costretta a giocarsi un pericoloso all-in, con il terzo (quarto, contando Lucenti) allenatore stagionale ancora da scegliere, per cercare di mantenere la categoria.