La Juve Stabia esce sconfitta di misura contro il Catania. Positiva la prova della squadra di Pasquale Padalino.
P
ODIO
Medaglia d’oro: a Niccolò Romero, agile ariete della Juve. Altra prova generosa del 9 gialloblu, che in modo dinamico occupa tutto il fronte d’attacco muovendosi nell’interesse dei compagni. Educato tecnicamente quanto forte fisicamente, Romero si mostra pimpante per tutto il match mostrando di meritare la rete personale che però non arriva dopo quella annullata.
Medaglia d’argento: a Tommaso Fantacci, che dà vivacità col suo ingresso in campo. Nei poco più di 45 minuti in cui è in campo, l’ex Empoli funge da incursore puntuale e coraggioso costringendo il
Catania a rinculare per fronteggiare le sue avanzate. Nonostante sia arrivato da appena 48 ore, il 33 ha parecchia birra in corpo tanto da murare nel finale il 2-0 quasi fatto da Pecorino.
Medaglia di bronzo: ad Alessandro Mastalli, che risponde presente anche a Lentini. Il capitano della Juve Stabia si sdoppia bene nelle due fasi di gioco, mostrando quello che deve fare un vero leader. Se la sua conclusione dalla distanza nel primo tempo viene facilmente disinnescata da Martinez, al minuto 92 Mastalli costringe il portiere catanese ad un autentico miracolo.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Luca Berardocco, troppo impreciso da calcio piazzato come in movimento. Numerosi ed anche sorprendenti gli errori commessi in fase di impostazione dal play ex Sudtirol, che a volte pecca forse di leggerezza o troppa sicurezza. Nel finale spreca due ghiotti calci da fermo, uno dai 25 metri dopo l’ennesimo fallo guadagnato da Romero, e uno direttamente da corner.
Medaglia d’argento: a Francesco Golfo, costretto al cambio per noie fisiche. Al di là dell’uscita anzitempo, il 24 delle Vespe pare non essere entrato in partita. Pochi spunti sugli esterni ed un paio di palle perse a centrocampo la dicono lunga sulla sua serata storta.
Medaglia di bronzo: ad Alessandro Garattoni, autore di una prova positiva ma con poca spinta. Unico neo nella prestazione comunque sufficiente del terzino, la poca presenza in fase di sovrapposizione e cross.