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l campionato meraviglioso della Juve Stabia ha acceso sul Menti le luci di tutta l’Italia calcistica. I paragoni e le statistiche che vedono protagoniste le Vespe si sprecano in un’atmosfera colma di entusiasmo che in alcun modo deve però far abbassare la guardia in vista della parte più ostica della stagione. In un certo senso, però, questa Juve Stabia sta facendo tornare bambini anche i tifosi meno giovani, che si trovano d’un tratto a non voler più crescere.
Stessa parabola che vede protagonista Fabrizio Melara, il Peter Pan gialloblè. Il talentuoso esterno romano sta infatti vivendo una seconda giovinezza, tipica di chi non vuole diventare (ulteriormente) grande per continuare a vivere la fanciullezza. Cosi il numero 7 della Juve Stabia è divenuto una delle armi principali a disposizione di Caserta, che miscela con sapienza ed attenzione il minutaggio da riservare al proprio Peter Pan. Sì, perché Melara ricorda Peter Pan soprattutto in campo: l’esterno percorre la fascia come se rimbalzasse su ed oltre le nuvole, rendendosi imprendibile per gli avversari non tanto per potenza o velocità, ma per leggiadria ed imprevedibilità.
Proprio come Peter Pan, anche Melara ha il suo “Campanellino”, che non è la fatina che assiste il protagonista nel romanzo/film d’animazione, quanto invece l’avviso con cui Fabrizio preannuncia i suoi colpi a sensazione. Le finte ed i valzer dell’esterno fungono, infatti, spesso da avviso per compagni ed avversari: per i compagni l’anteprima che l’assist è in arrivo (chiedere conferma a Paponi); per gli avversari l’annuncio che la giocata ad effetto è, molto probabilmente, riuscita.
Così l’eterno ragazzo della Juve Stabia sta finalmente costruendo quello per cui un anno fa è arrivato a Castellammare: tornare nelle categorie superiori. Melara si è infatti vestito di gialloblè non con lo spirito del calciatore che ha ormai alle spalle gli anni migliori, ma al contrario con la voglia di rivincita di chi nelle serie superiori vuole ricomparire, mostrando l’errore di chi non ha creduto più in lui. Non è un caso che la calma compassata che accompagna le giocate del 7, spesso non sia assistita dalla stessa quiete fuori dal campo: Fabrizio non nasconde il suo fastidio quando non gioca dall’inizio, dando però risposte solo ed esclusivamente con la palla tra i piedi, anche a partita in corso. Un rapporto schietto e sincero che lega Melara e Caserta, garanzia dell’ottimo apporto del calciatore alla causa stabiese.
Unica ombra nel campionato dell’esterno, i fastidi muscolari che a volte ne compromettono l’utilizzo, come avvenuto anche nell’ultimo match dell’anno col Siracusa. Piccole noie che non mettono in crisi il volo del Peter Pan gialloblè. Del resto, chi se non Peter Pan può condurre le Vespe verso una B..ellissima isola che non c’è?
Raffaele Izzo