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a Juve Stabia si gode la propria settimana di relax dopo la conquista della Serie B; domenica prossima andranno in scena i veri festeggiamenti, che partiranno al triplice fischio dell’ultimo match di campionato con la Virtus Francavilla.
Il protagonista che vogliamo omaggiare oggi, in attesa di dare giusto merito a tutti, è uno dei principali volti copertina della cavalcata gialloblù: Daniele Paponi. L’attaccante ex Latina ha raggiunto l’obiettivo per il quale, ormai due stagioni e mezzo fa, era arrivato alla Juve Stabia: tornare in Serie B con la maglia delle Vespe.
Per il Papo stagione pazzesca, condita da 14 reti stagionali (12 in Campionato e 2 in Coppa Italia) e ruolo di leader tra i tanti leader di cui è composto lo spogliatoio gialloblu. Un calciatore dominante, che nella sua esperienza stabiese ha messo da parte il soprannome di “Scorpione” per passare all’essere un “Panda”: così è infatti definito all’interno del gruppo di Caserta il numero 10 a seguito di un nostro articolo della scorsa stagione. Un calciatore, effettivamente, riconducibile a un panda per molti aspetti.
Le assonanze tra il Papo ed un panda trovano conferme innanzitutto nelle rispettive caratteristiche. Daniele, come in effetti un panda, non ha l’aspetto dell’animale feroce, che incute timore al solo sguardo. Nel momento decisivo, invece, il 10 stabiese diventa letale, sotto porta e non, finendo spesso con lo gioire, o il ruggire, in faccia ai portieri avversari; caratteristiche simili a quelle del panda, animale icona di simpatia ed allegria, ma micidiale e pericolosissimo se non di buon umore.
Altro aspetto su cui si fonda il nostro parallelo è quello tecnico ed ambientale. Il panda è infatti un animale in via di estinzione, da tutelare e preservare in ogni esemplare. Anche Paponi è a tutti gli effetti un calciatore in via di estinzione…perchè in grado di fare tutto. Il 10 segna, fa segnare i suoi compagni (chiedere conferma a Viola e Carlini), prende e dà botte nell’interesse della squadra, si fa sentire anche sui calci piazzati nell’area di Branduani, anteponendo spesso l’interesse della squadra a quello personale. Un elemento appunto in via di estinzione, di cui è difficile trovare simili nell’intero campionato di Serie C. Non è un caso che Caserta abbia costruito intorno al proprio panda l’habitat ideale per farlo rendere al meglio.
Alla luce di queste somiglianze possiamo allora confermare come Daniele possa essere il protagonista perfetto della saga Dreamworks “Kung Fu Panda”, dove l’eroe è Po, simpatico, ed all’apparenza innocuo, panda sorprendentemente micidiale quando padroneggia la disciplina del kung fu.
Al di là si questo simpatico paragone, che sappiamo essere diventato piacevole tormentone nel gruppo stabiese, la stagione che volge al termine segna (in tutti i sensi) la definitiva consacrazione tra le Vespe di Daniele Paponi. Una grande persona, prima ancora di un grande calciatore, che due anni fa si è rimesso in gioco, sposando il progetto tecnico ed economico di Franco Manniello, dopo i primi sei mesi gialloblu dal sapore amaro.
I tifosi stabiesi si godono quindi il proprio “Kung Fu Panda”, pronto però a graffiare ancora nella Super Coppa di Serie C prima di godersi il meritato riposo.
Raffaele Izzo