Juve Stabia, la Curva Sud chiede lo stop definitivo del campionato. Uno striscione eloquente esposto nei pressi dello stadio “Romeo Menti” esprime la posizione dei tifosi
Juve Stabia, la Curva Sud chiede lo stop definitivo del campionato
Anche i tifosi della Curva Sud della Juve Stabia esprimono senza mezzi termini il loro disappunto verso un calcio italiano che, al pari di quanto sta avvenendo in Germania, Inghilterra e Spagna, vuole ripartire a tutti i costi senza tenere conto delle tante vittime che la pandemia ha prodotto purtroppo fino a questo momento. Un calcio sempre più dominato dagli interessi economici nel quale giustamente gli Ultras della Juve Stabia non si riconoscono.
“No ai vostri interessi. Rispetto per i decessi! UJS 1907” è il brevissimo commento postato sulla propria pagina Facebook dalla Curva Sud della Juve Stabia che chiede lo stop definitivo al campionato di Serie B anche con uno striscione esposto nei pressi dello stadio “Romeo Menti”: “ULTRAS J.S. STOP AL CAMPIONATO“.
La presa di posizione degli Ultras della Juve Stabia fa il paio con quelle di tantissime tifoserie in Italia, come per esempio hanno fatto gli Ultras del Napoli, ma anche di molte tifoserie all’estero.
Nei giorni scorsi gli ultras di oltre 150 tifoserie italiane e per la prima volta anche di molte tifoserie europee (spagnole, francesi e tedesche ma non solo) hanno diffuso un comunicato in cui chiedono che i campionati di calcio, interrotti per la pandemia da Coronavirus, non riprendano più.
Il documento, dal titolo “Stop football, no football without fans”, manifesta il sentimento dei tifosi di non volere un calcio con stadi a porte chiuse. Si chiede il rispetto per i tanti morti che la pandemia ha prodotto e soprattutto che il calcio riprenda solo quando sarà possibile giocare con la presenza del pubblico.
Questi i passaggi salienti del comunicato: “I governi hanno dichiarato il lockdown totale, tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute pubblica. Riteniamo più che ragionevole lo stop assoluto del calcio europeo. Invece chi lo gestisce ha espresso un solo obiettivo: ripartire. Siamo fermamente convinto che scenderebbero in campo solo ed esclusivamente gli interessi economici. Lo conferma il fatto che i campionati dovrebbero ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo sport popolare: i tifosi. Chiediamo agli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche, fino a quando l’affollamento degli stadi non tornerà un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva. Oggi il calcio è considerato più come un’industria che come uno sport. Sono le pay-tv a tenere sotto scacco le società, in un sistema basato solo ed esclusivamente su business e interessi personali: se non verrà ridimensionato, porterà alla morte del calcio stesso. Se noi ultras intendessimo lucrare sulla nostra passione, come ci capita di leggere e sentire in questi giorni, spingeremmo per la ripartenza dei campionati. Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere, per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per fare in modo che questo torni a essere lo UNO SPORT POPOLARE”.
a cura di Natale Giusti
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