LA GRAFICA: IMMIGRAZIONE, FLUSSI E MURI
Violenti scontri nel primo giorno di sgombero della tendopoli di Calais, tra attivisti no border, migranti e 200 agenti di Polizia incaricati di presidiare sulle squadre di operai giunte nella tendopoli per smantellare le tende dei migranti.
Gli agenti in tenuta antisommossa hanno risposto con i lacrimogeni al lancio di pietre da parte di 150 persone tra migranti e attivisti opposti all’evacuazione.
Una decina i feriti, fra questi anche alcuni bambini intossicati dai lacrimogeni sparati sulla folla dalle forze dell’ordine. I tafferugli si sono protratti per tutta la giornata di ieri, fin quando alle 17.00 la Police Nationale ha deciso di sospendere le operazioni. Ma non è bastato a placare gli spiriti visto che scontri sporadici si sono protratti per tutta la serata.
Nella giornata di ieri, si e’ tentato da parte del Governo Francese di trasferire nei centri di accoglienza le migliaia di profughi che ancora stazionavano nelle tendopoli di Calais. La speranza di molti migranti continua ad essere quella di poter raggiungere altri Stati dell’Unione Europea.
Intanto, la Polizia Federale Belga ha annunciato di aver respinto verso la Francia 619 persone, da quando ha ripristinato i controlli alla frontiera per impedire un eventuale afflusso di migranti in concomitanza con lo sgombero di Calais.
Giovedì scorso, il Tar di Lille aveva dato il via libera all’evacuazione della parte sud della tendopoli più grande della Francia. Il governo Hollande ha garantito il carattere “umanitario” e “progressivo” dello sgombero. A tutti i migranti verrà proposta un’alternativa tra container riscaldati e centri d’accoglienza. Ma le Ong ritengono che i posti letto non siano sufficienti.
Secondo le associazioni, sono oltre 3.400 i disperati che devono lasciare la zona meridionale della ‘Jungle’, circa un migliaio secondo la prefettura. Nel campo sono comunque ancora tantissimi a rifiutarsi di passare nelle strutture controllate dallo Stato e da cui tentare la traversata in Gran Bretagna diventerebbe ancora più difficile.
La situazione e’ talmente grave che neppure i Governi dell’Unione Europea riescono a trovare una soluzione, gli spazi disponibili per i profughi sono tutti occupati, non si sa piu’ cosa fare, una cosa e’ certa nessun degli Stati membri vuole in casa propria i migranti, gia’ ne hanno accolti fin troppi.
Dove mandarli? una bella domanda a cui bisognava dare una risposta molti anni fa, quando sarebbe bastato far cessare le ostilita’ in territori martoriati da guerre religiose, tribali e fratricide.
Oggi e’ gia’ troppo tardi, l’esodo e’ bibblico, non potra’ fermera’ con le barriere di cemento o con i fili spinati, milioni di persone cercheranno sempre una via di fuga e saranno disposte a morire, per vivere lontano dagli orrori della guerra.
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