I
talia, repubblica con autorità e commissioni garanti, sorveglianti, per tutto e per tutti i gusti. Guardando solo ai rami principali ne ricordiamo 14:
- A.G.C.M. – Autorità garante della concorrenza e del mercato
Commissione di garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero
AGCOM – Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Autoritàper l’infanzia e l’adolescenza
Autorità garante per la protezione dei dati personali
Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici
AIPA – Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione
Autorità per l’energia elettrica e il gas
CONSOB – Commissione nazionale per la società in borsa
ISVAP – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private
Sito Ufficiale dei Sondaggi Politici ed Elettorali
Garante del contribuente
Garante per il diritto di sciopero - poi c’è la mitica Vigilanza Rai, come dimenticarla,
ma probabilmente siamo in difetto (e poi c’è tutto l’indotto ed il collaterale). Calcolando per ognuna, tra personale di ruolo, quello con contratto a tempo determinato e quello comandato da amministrazioni pubbliche, possiamo indicare un valore oscillante tra i 200 ed i 300 addetti e pertanto, sempre quasi sicuramente per di fetto, possiamo considerarne una media di 250 che moltiplicato per 14 da già un bel 3.500 stipendiati per grarantirci su tutto anche se, a dirla tutta, di cotanta garanzia, al cittadino, proprio non giunge alcun riscontro. L’unico che si percepisce è che ci sono e percepiscono buoni (anche ottimi) stipendi senza, appunto, nulla che si sappia di loro e del loro operato salvo quando qualcuno la fa così grande che trabocca dal vaso e se ne legge in cronaca giudiziaria perché, essendo tutte queste persone senza alun sorvegliante, fanno ciò che gli va di fare e ciò che fanno meglio, quasi in esclusiva, è sorvegliare e difendere il proprio posto, lavoro, poltrona per cui, con un occhio alla giudiziaria, viene da chiedersi: ma chi controlla i controllori? E quindi come scrive Aldo Grasso sul il Corriere della Sera di oggi, da pensare che: Forse è sui vigilanti che bisogna vigilare!
Ma leggiamo cosa, appunto, scrive Aldo Grasso:
Il Paese dei vigilanti che resta bambino
Il nostro è un Paese bambino, vive sotto tutela. L’Agcom, l’autorità garante per le comunicazioni, dopo essersi goffamente esibita sulla par condicio dei giornalisti (nei talk ci devono essere opinionisti di parte avversa) ha richiamato La 7 e Mediaset per alcuni bizantinismi sul rispetto di quella mordacchia legalizzata che regola i dibattiti politici e umilia la responsabilità del conduttore. Mentana ha risposto parlando di «richiamo patetico».
Ma quante sono le autorità garanti? C’è quella per l’infanzia e l’adolescenza, c’è quella per la protezione dei dati personali, c’è quella dell’Antitrust. Ci sono quelle per l’Italia digitale, per il fisco e la burocrazia, per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, per il diritto di sciopero, per i fondi pensione, per l’energia elettrica e il gas. Poi c’è la Consob che regola la Borsa e i mercati finanziari. Poi c’è la mitica Vigilanza Rai. Poi c’è Raffaele Cantone che garantisce sugli appalti e su noi tutti. Sicuramente dimentico altre autorità garanti. Una cosa è certa: ci sono più vigilanti che vigilati.
Perché abbiamo bisogno di essere così sorvegliati? Non basta la magistratura? Siamo un popolo vocato all’inosservanza? E dopo alcuni noti casi di mancanza di controllo, chi sorveglierà i sorveglianti?
Forse è sui vigilanti che bisogna vigilare!
vivicentro.it/OPINIONI
vivicentro/ITALIA: paese con «commissioni garanti» per tutto, ma non di loro (Stanislao Barretta)
corrieredellasera/Il Paese dei vigilanti che resta bambino (Aldo Grasso)
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