I due erano in possesso di 500 dosi di cocaina e 200 di hashish
Sono finiti in manette l’imprenditore ed il praticante avvocato che in questi giorni si preparavano ad immettere sulla piazza dello spaccio di droga di Ischia ben 500 dosi di cocaina e 200 di hashish, per un valore di mercato oscillante fra i 15mila euro ed i 20mila euro.
I
due insospettabili, sono finiti in manette a conclusione di un appostamento operato dai Carabinieri dell’antidroga in servizio presso la Compagnia di Ischia, che in questi giorni è diretta dal luogotenente MIchele Cimmino. I militari al comando del maresciallo Sergio De Luca, da diversi giorni seguivano le mosse dei due insospettabili, G.R. quarantenne titolare a Forio di una officina per la lavorazione di infissi e profilati in alluminio e pvc, ed il suo coetaneo e conoscente A.I. che a quanto hanno accertato i Carabinieri, lavora presso uno studio legale isolano. Il blitz è scattato nei pressi dell’officina del quarantenne artigiano residente a Forio. All’esito di una prima immediata perquisizione, i Carabinieri gli hanno rinvenuto 100 grammi di hashish nelle tasche dei pantaloni, mentre addosso al suo complice, sono stati rinvenuti alcune busitine contenenti mannitolo, la sostanza che fra le tante altre in commercio ed acquistabile anche in farmacia, viene normalmente utilizzata per tagliare la cocaina pura e ricavarne quindi tantissime dosi in più da vendere ai consumatori. La perquisizione si è dunque spostata presso i rispettivi domicili dei due presunti spacciatori. All’esito dei controlli sono stati rinvenuti e sequestrati oltre a 900 euro in contanti, un bilanciono di precisione e coltellini da taglio delle dosi ancora recanti tracce della sostanza stupefacente, anche 25 grammi di cocaina (quanto sarebbe bastato dunque per confezionare secondo gli inquirenti fino a 500 dosi opportunamente tagliate con il mannitolo) ed ancora 100 grammi di hashish. Ravvisando quindi la volontà di immetere la droga a fini di spaccio, il magistrato di turno ha ordinato gli arresti ed i due incensurati sono stati tradotti al carcere di Poggioreale in attesa dell’interrogatorio di garanzia con il gip che dovrà convalidare o meno la misura interdittiva in carcere.
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