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IoTiVotoSe: le richieste e i bisogni dei cittadini che la Politica snobba

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In una campagna elettorale, come sempre, più gridata che ragionata spicca la encomiabile iniziativa del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, che in una apposita rubrica – Iotivotose – da settimane raccoglie i pareri, le opinioni e le richieste degli “e-lettori”.

I

n ” Iotivotose ” viene fuori un grande affresco delle priorità che i cittadini spiattellano alla Politica, perché li affronti e li risolva. E gli “elettori” si dimostrano molto più ragionevoli dei candidati dei vari partiti

Candidati che parlano per slogan, senza argomentare ma cercando di colpire l’emotività di ognuno di noi. Certo gli “elettori” del “Il Sole 24 Ore” sono una categoria selezionata.

Si tratta di persone attente ai fatti economico finanziari che giornalmente e pragmaticamente si trovano impegnate a trovare soluzioni nella gestione di imprese ed aziende.

A maggior ragione il parere di questo elettorato “esigente” è importante per orientare le scelte politiche della imminente futura legislatura.

Le problematiche sollevate sono molteplici e tutte degne di attenzione. Tra esse noi ne segnaliamo quelle ritenute più strategiche.

OCCUPAZIONE GIOVANILE:

creare lavoro per i giovani disoccupati (specie al Sud) e condizioni di lavoro appetibili per i giovani “cervelli” che scappano all’estero, dove vengono valorizzati secondo i meriti e non secondo “raccomandazione”. Sarà realizzabile in Italia?

ISTRUZIONE:

Scuola ed Università, sempre a corto di risorse, vanno raccordate tra loro in modo organico per servire agli studenti e non alle esigenze di carriera del corpo docente, ma soprattutto di quello accademico. Si riuscirà a sradicare le varie baronie universitarie?

PENSIONI:

ai giovani si dice, molto carinamente, che essi molto probabilmente non la vedranno neanche perché avranno una vita contributiva da perenni precari.

Questo non è certo incoraggiante per chi si affaccia alla vita lavorativa. E, d’altra parte, la legge Fornero non è riuscita a risolvere la quadratura del cerchio.

I vecchi lavorano fino allo sfinimento ed i giovani restano ai margini dell’occupazione, vivendo con i sussidi di nonni e di genitori ultrasessantenni ancora lavoratori.

Ci sono ripensamenti da considerare e ritocchi da fare.

L’economia richiede di far quadrare i conti degli enti previdenziali. Ma la qualità di vita degli anziani e l’entusiasmo del lavoro per i giovani sono valori non trascurabili, per una società che vuol essere civile.

TASSE ed EVASIONE FISCALE:

nervo scoperto di ogni politica, da sempre. Tutti vogliono pagare meno tasse ed avere servizi efficienti.

Ma per avere bisogna dare.

La nostra Costituzione (art. 53) dice che le tasse si basano su un “criterio di progressività”. Quindi l’aliquota unica sarebbe incostituzionale.

Ma gli “e-lettori”, giustamente, vogliono criteri più efficaci per la lotta all’evasione che deve prevedere “tolleranza zero”. Nel paese delle sanatorie, sarà possibile tanta auspicata fermezza?

SPENDING REVIEW:

all’unisono tutti la invocano. Dove c’è da risparmiare tutti propongono sforbiciate drastiche: compensi dei politici in primis, abolizioni enti inutili, accorpamenti amministrativi… La lista non finisce mai. Ma somiglia alla strada che porta all’inferno: lastricata di buone intenzioni, ma nessuna messa in pratica.

DEBITO PUBBLICO:

tutti gli “e-lettori” ne sono consapevoli e reclamo misure per ridurlo già sin da adesso, per non scaricare il peso dei nostri debiti sui nostri ignari nipoti. Ma i politici sembrano averlo rimosso dalla loro agenda politica ed in campagna elettorale non ne accennano affatto.

BUROCRAZIA:

demonizzata indistintamente da tutti con fastidio ed insofferenza. Tutti conoscono gli appositi “Uffici complicazioni affari semplici”. Ne sono provvisti tutti gli enti pubblici. Sarà difficile sbarazzarsene. Ma il cittadino comune lo reclama a gran voce. Anche questa sembra una strada lastricata che porta nelle solite bolge dantesche.

EUROPA:

la maggior parte si rende conto che il futuro è la Confederazione Europea e che da soli non si regge alla globalizzazione imperante. Quindi tutti chiedono più Europa, magari un po’ più equa e un po’ più duttile. È la nostra àncora, nonostante la recente vicenda dell’EMA che ci ha regalata qualche bruciante delusione.

INFRASTRUTTURE:

claudicanti al Nord (vedi recenti disastri ferroviari) e decisamente deficitarii al Sud. Un grande piano di investimenti organici e coordinati di opere pubbliche ammodernerebbero l’Italia e risolleverebbero l’economia. New Deal dopo la grande depressione del ‘29 in USA, docet.

FAMIGLIA:

la denatalità deve essere contrastata aiutando le famiglie esistenti e quelle giovani a formarsi. E per questo occorrono incentivi economici, sgravi ove necessario, e servizi alla famiglia: asili nido, tempo prolungato a scuola, congedi e flessibilità lavorative adeguate ai bisogni di ogni singolo nucleo.

Questi sono la gran parte dei problemi che una rappresentanza del corpo elettorale ha individuato  e segnalato in contraltare ad una campagna elettorale fatta di slogan pubblicitari.

Si sta giocando a chi le spara più grosse e più suggestionanti.

La Politica ormai ridotta ad abilità di comunicare e fare propaganda. Non ad argomentare problemi e soluzione, ragionati e ragionevoli. E si gioca con la demagogia della democrazia, agitando spauracchi agli occhi delle masse.

La destra ha individuato due cavali di battaglia: gli immigrati e le tasse. E su questi due slogan picchia di brutto. I 5 stelle hanno preso di mira l’abolizione dei privilegi dei politici e da lì non allungano ed allargano lo sguardo dei loro interessi, arroccati nel loro castello di purezza adamantina.

La sinistra, che dovrebbe trovare slogan efficaci in difesa delle classi più deboli – sua storica vocazione! – sembra afona ed annaspa, priva com’è di diffondere slogan efficaci, anche se può vantare un governo Gentiloni che di cose ne ha realizzato.

All’indomani della abbuffata elettorale, finalmente gli slogan andranno messi in soffitta (fino alla prossima). A quel punto, questi problemi evidenziati non dovranno più essere agitati per fare polemica politica. Andranno affrontati e avviati a soluzione. Anche con gradualità, ma bisognerà mettersi in capeggiata. Per cominciare un cammino di speranza e di rinnovamento nella nostra società.

Se non si trova un accordo, ogni schieramento proporrà una sua soluzione ed il rischio del pantano è già sull’uscio del futuro Parlamento. Dio non voglia. La nostra Italia merita  di meglio. Basterà invocare il “Veni Creator Spiritus” come fecero in Parlamento i nostri Padri Costituendi all’inizio dei loro lavori?

Veni, creátor Spíritus,
mentes tuórum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.Qui díceris Paráclitus,
Donum Dei altissimi,
fons vivus, ignis, cáritas,
et spiritális únctio.

Tu septifórmis múnere,
dígitus patérnæ déxteræ,
tu rite promíssum Patris,
sermóne ditans gúttura.

Accénde lumen sensibus,
infúnde amórem córdibus,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.

Hostem repéllas lóngius
pacémque dones prótinus;
ductóre sic te prǽvio
vitémus omne nóxium.

Per Te sciámus da Patrem
noscámus atque Fílium,
teque utriúsque Spíritum
credámus omni témpore.

Deo Patri sit glória,
et Fílio, qui a mórtuis
surréxit, ac Paráclito,
in sæculórum sǽcula.

Amen.

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.O dolce consolatore,
dono dell’altissimo Padre,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nelnbsp;cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.

Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carmelo Toscano / IoTiVotoSe: le richieste e i bisogni dei cittadini che la Politica snobba

vivicentro.it/POLITICA

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