Il calciatore non vorrebbe più accettare il trasferimento al Napoli
Secondo Il Corriere dello Sport, il mistero più buffo delle epoche più recenti è da svelare ancora e completamente, ma Amin Younes, ventiquattro anni, tedesco anomalo, è diventato e rimane un «giallo» che andrà risolto, non prima di aver ricomposto un puzzle nel quale bisognerà inseguire almeno un perché. Per ora, nel silenzio, il magma di voci e di interpretazioni e di dicerie che riempiono l’etere ed i social e che Mattia Grassani, l’avvocato del Napoli, si è affrettato a smentire: «Non è venuto da noi nessun legale per cercare di chiarire questioni con il club. Anche perché è tutto chiaro». Ed è tutto fermo allo scorso gennaio, quando in settantadue ore ore si va incontro a qualcosa d’assai simile a una sceneggiata, allestita (forse) all’impronta da un ragazzo travolto da chissà quale senso di inquietudine: «Ma Younes sa di aver firmato un contratto». E poi l’ha rinnegato. Perché l’esterno offensivo, di stanza all’Ajax, arriva venerdì 26 gennaio a Roma, va a Villa Stuart, si sottopone alle visite mediche e poi a sera e a Castel Volturno. Il sabato, alla vigilia della gara con il Bologna, conosce i suoi nuovi compagni, dà operatività all’accordo (quinquennale) con il Napoli, si prepara per andare allo stadio.
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