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Inter, e adesso? Analisi di una stagione già fallimentare

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Il pareggio contro lo Shakhtar abbatte le speranze nerazzurre. L’Inter perde l’Europa a metà stagione con una Champions giocata non al meglio. Ora l’obbiettivo numero 1 è la Serie A.

Fuori dalla Champions e senza l’Europa League a fare da cuscinetto, l’Inter arriva a dicembre con l’acqua alla gola di un mare di problemi. La squadra sembra non avere quella brillantezza unita alla solidità che l’aveva portata, la scorsa stagione, in finale di Europa League (poi persa contro il Siviglia) e diversi giocatori sono scontenti, chi per le prestazioni, chi per lo scarso impiego. A Conte, ora, resta da giocarsi la Serie A, che manca dal 2010, e la Coppa Italia, entrambe alla portata della squadra nerazzurra, ma, mai come quest’anno, era importante, per il progetto interista, andare avanti in Champions…

La qualificazione mancata

La qualificazione agli ottavi di Champions League manca dalla stagione 2011/2012. Poi un’assenza durata fino a 3 anni fa, quando Spalletti riuscì a riportare l’Inter nella massima competizione europea. Da allora, la squadra nerazzurra è sempre riuscita a piazzarsi tra le prime quattro posizioni in Serie A, garantendosi la partecipazione alla Champions League della stagione successiva. In tutte e tre le stagioni, però, la squadra si è fermata ai gironi e ha mancato la qualificazione sempre all’ultima giornata, giocata sempre in casa. Nel 2018 era arrivata l’eliminazione a causa del pareggio contro il PSV; l’anno successivo la sconfitta contro il Barcellona costò, di nuovo, la “retrocessione” in Europa League.

Quest’anno, il girone si è concluso con l’ultima posizione a soli 6 punti. La partenza non è stata delle migliori: 2-2 in casa contro il ‘Gladbach, poi uno scialbo 0-0 a Kiev contro lo Shakhtar. La doppia sconfitta contro il Real Madrid relega l’Inter all’ultimo posto con 2 punti. L’unica vittoria, arrivata alla quinta giornata contro il ‘Gladbach (per 3-2), ha aperto alla qualificazione, ma ad una condizione: vincere all’ultima giornata. Proprio come le due precedenti stagioni. A San Siro si presenta uno Shakhtar volenteroso di portare la sfida sullo 0-0 per garantirsi un posto ai Sedicesimi di Europa League. E la partita termina proprio 0-0, con un’Inter lenta e macchinosa, come spesso nel corso della stagione, incapace di superare il muro ucraino. Un pareggio che sa di sconfitta in una stagione che sembra già un fallimento

Fattore modulo: 3-4-1-2 o 3-5-2?

L’arrivo di Eriksen aveva condizionato le scelte di Conte sul centrocampo da schierare. All’inizio la scelta era virata sul trequartista, ma il mister ne ha affidate le redini a Barella e non ad Eriksen. Il risultato è stato una squadra che difficilmente è riuscita a incidere nelle situazioni di gioco più importanti: nel mese di ottobre solo una vittoria in 6 partite tra Champions e Serie A, con il danese impiegato solo nei minuti finali. Da questa situazione, l’allenatore pugliese sceglie di tornare al centrocampo con mediano e due mezz’ali e la squadra ne risente in positivo. Seguono 4 vittorie, tra cui quella importantissima contro il ‘Gladbach che fa sognare nella qualificazione nel segno della pazza Inter.

Anche contro lo Shakhtar i nerazzurri sono scesi in campo con il 3-5-2, ma la prestazione opaca della squadra costringe Conte a renderla più offensiva. Fuori Gagliardini, dentro Sanchez. Il cambio, però, spacca la squadra e il cileno non riesce a garantire qualità nel produrre azioni offensive. Conte corre ai ripari solo all’84’, inserendo Eriksen. É proprio il danese a entrare in tutte le ultime occasioni nerazzurre, prima con un tiro deviato che esce di poco, poi con calci d’angolo battuti alla perfezione. L’allenatore nerazzurro avrebbe potuto inserirlo molto prima. Forse non sarebbe arrivata comunque la vittoria, ma almeno avrebbe giocato tutte le sue carte in una sfida con obbligo di vittoria.

Obbiettivo Serie A

Ora l’obbiettivo principale dei nerazzurri diventa sicuramente quello di conquistare la Serie A. In questo momento, davanti all’Inter, ci sono solo i cugini del Milan, cinque punti sopra. Alle spalle, Juventus e Napoli con solo un punto di distanza. Senza competizioni europee, i nerazzurri potrebbero ora avere più tempo per riposare tra una giornata e l’altra, mentre le sue rivali saranno impegnate nelle fasi finali delle competizioni europee. Ma adesso bisogna pensare alla sfida della Sardegna Arena contro il Cagliari (il 13 dicembre alle 12:30) per dare un segnale importante: trasformare una stagione fallimentare in un trionfo nazionale.

 

 

A cura di Claudio Savino

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